Zuccheri: stop del Parlamento europeo

Zuccheri: stop del Parlamento europeo

Il Parlamento europeo ha espresso una posizione netta: stop all'utilizzo eccessivo di zuccheri negli alimenti destinati ai bambini. Non è giusto salvaguardare i profitti delle grandi aziende a scapito della salute dei giovani consumatori, sempre più a rischio obesità.

La quantità di zuccheri contenuta negli alimenti per bambini spesso è tre volte superiore a quanto raccomandato dall’Organizzazione mondiale della Sanità: il Parlamento europeo ha finalmente deciso di mettere fine a questa condanna dei nostri ragazzi all’obesità. Il quantitativo di zuccheri da assumere nei bambini non dovrebbe superare il 10% del totale di energia per scongiurare il rischio di obesità in età infantile, eppure un recente provvedimento comunitario avrebbe permesso ai grandi produttori di continuare a produrre alimenti per bambini con un contenuto di zucchero così elevato. Ancora una volta le grandi multinazionali avrebbero visto salvi i loro profitti vendendo cibi e bevande appetibili a scapito della salute dei più giovani.

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IL VETO DEL PARLAMENTO – Il Parlamento europeo non si è mostrato certamente unito nella decisione, ma i 393 deputati a favore della riduzione degli zuccheri hanno avuto la meglio su chi avrebbe preferito avallare l’atteggiamento delle multinazionali che passerebbero a cuor leggero sulla salute dei bambini. Il provvedimento legislativo così, bloccato per il momento dall’aula parlamentare, dovrà essere valutato dalla commissione. La proposta, secondo i deputati, sarebbe stata “contraria a tutti i consigli per la salute dell’OMS e dei comitati scientifici degli Stati membri, che raccomandano una significativa riduzione dell’apporto totale di zucchero” e ancor più grave dal momento che “a tutt’oggi, la cattiva alimentazione rappresenta in assoluto la causa principale di malattia e morte a livello mondiale, ancor più del fumo, dell’alcool e dell’inattività fisica considerati insieme”.

SOTTO ACCUSA ANCHE OGM – Altro punto che fa sempre molto discutere e che gli eurodeputati hanno avuto la necessità di affrontare è il discorso sugli OGM, gli organismi geneticamente modificati. Dal momento che non è ancora possibile storicizzare l’utilizzo di questo tipo di prodotti e delle nanotecnologie, e dunque non è possibile valutare le conseguenze dell’assunzione di alimenti modificati in laboratorio sull’organismo, è emersa la necessità di proibirne l’utilizzo nella produzione di cibo destinato ai giovanissimi. Al di là di questo il consumatore dovrebbe essere anche informato, da un’apposita etichetta, che il prodotto alimentare sottoposto ad un processo di trasformazione non è assolutamente indicato ai lattanti al di sotto dei sei mesi, per i quali si raccomanda, quando possibile, l’esclusivo allattamento al seno. Un buon segnale quello del Parlamento europeo per la salute nostra e per quella dei nostri ragazzi, speriamo si riesca ad andare fino in fondo.

Chiara Di Macco

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