La rivolta delle operaie della Yoox
Lo scandalo Yoox – Condizioni lavorative impossibili, in piedi e con poca luce, continui maltrattamenti da parte del personale: siamo negli edifici dell’interporto di Bologna dove partono gli ordini per la Yoox, azienda italiana di e-commerce nel campo della moda e del design. A portare avanti la denuncia sono le operaie imbustatrici della MrJob, società a cui la Yoox ha affidato il lavoro di confezionamento dei prodotti. Per la precisione, sono undici le operaie che decidono, dopo mesi di umiliazioni e maltrattamenti, di sporgere denuncia, e sono tutte straniere: è all’avvocato Marina Prosperi che è affidata la denuncia, partita lo scorso 17 giugno.
La denuncia – Le ragazze denunciano comportamenti di più tipi, che vanno dai maltrattamenti sul lavoro alle molestie sessuali. Raccontano di lavorare a ritmi allucinanti – 110 capi da imbustare in un’ora – con pochissime pause e una fila incredibile per la toilette. Per loro un contratto da 600-700 euro al mese e niente ferie pagate. A peggiorare le condizioni lavorative, intervengono i comportamenti di alcuni capireparto, che minacciano le dipendenti, umiliandole e ricattandole. Molte di queste operaie provengono dal mondo arabo e a loro non sono stati risparmiati commenti tipici di una mentalità maschilista e razzista: “Voi marocchine siete tutte porche”. In più, vere e proprie umiliazioni: c’è chi racconta di essere stata obbligata a pulire il bagno degli uomini “mentre loro erano in bagno” o di essere stata costretta ad andare al bagno con la porta aperta. Continui i controlli per sventare presunti furti da parte di queste operaie della Yoox. Nella denuncia, anche un caso di molestia sessuale. Dopo tre giorni di sciopero, forse, qualcosa si è mosso. E la Yoox annuncia che, dopo un’adeguata inchiesta, “metterà in atto tutti i provvedimenti del caso e di propria competenza”, punendo i responsabili.
Yoox: un esempio – E’ evidente come la rivolta e la denuncia delle operaie della Yoox siano state dettate dalla disperazione: la loro condizione, infatti, durava da più di un anno e ormai aveva raggiunto altissimi livelli di stress e ansia per alcune di esse. Queste donne hanno trovato il coraggio di denunciare, nonostante i ricatti e le umiliazioni. Nonostante le vessazioni e le parole potessero trasformarsi in qualcosa di fisicamente pericoloso –e in alcuni casi è anche successo: raccontano, infatti, che un caporeparto avrebbe addirittura iniziato a seguire in macchina alcune dipendenti. Secondo l’Istat sono 224 mila le donne che, fra i 24 e i 65 anni, hanno subito molestie o ricatti sul lavoro; ma le denunce sono molto meno. Agente principale di queste mancate denunce è la paura: molte, infatti, preferiscono allontanarsi autonomamente piuttosto che “rischiare qualcosa di più grosso”. Ma le mancate denunce non fanno che incrementare il fenomeno, che persiste, sotterraneo e insistente. E’ per queste che le operaie della Yoox sono l’esempio, seppur tardivo, da seguire: denunciare, mai sottostare.
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