Nuovo colpo di scena nel caso dell'omicidio di Yara Gambirasio. Sul cellulare della ragazzina di Brembate sono stati trovati 79 numeri di telefono segreti.
Numeri segreti sul cellulare di Yara Gambirasio – E’ arrivato un nuovo ed improvviso colpo di scena nel caso dell’omicidio della giovane Yara Gambirasio, avvenuto nel 2010 a Brembate di Sopra e per il quale resta in carcere il carpentiere di Mapello, Massimo Giuseppe Bossetti. “Yara Gambirasio aveva nella memoria del suo cellulare solo nove numeri, ma ne aveva altri 79 nella memoria della Sim che conosceva solo lei ed erano protetti da un codice d’accesso del quale i genitori non sapevano l’esistenza“, con queste parole il settimanale Oggi ha svelato in anteprima questa novità sulle indagini del caso dell’omicidio di Yara Gambirasio, scoperta a pochi giorni dall’udienza preliminare del processo a Massimo Bossetti che, secondo gli inquirenti, conosceva da tempo la tredicenne.
I titolari dei numeri segreti – Molti dei titolari dei numeri trovati nella rubrica segreta sulla Sim di Yara Gambirasio sono stati interrogati ed hanno dichiarato di non aver mai conosciuto la ginnasta. Tra loro è stato ascoltato un ragazzino di tredici anni perché gli inquirenti hanno scoperto che a Gennaio 2010 risultano 109 contatti tra il suo cellulare e quello di Yara. “Non me lo so spiegare…Non ricordo di avere mai avuto il numero di Yara…A volte mi capita di prestare il mio telefono ad alcuni amici…E’ un mistero come sia potuto accadere” ha risposto il tredicenne. L’ipotesi degli inquirenti è che il cellulare di Yara sia in precedenza stato usato da un’altra persona, invece di essere nuovo come si pensava. Un elemento in più su cui punteranno i difensori di Massimo Bossetti, che hanno dichiarato che “si potevano approfondire le indagini sul traffico telefonico e non è stato fatto“.
Il papà di Yara ha visto un furgone davanti casa – “La sera in cui mia figlia Yara è scomparsa, ho notato un autocarro sul lato destro della mia corsia di marcia, in Via Rampinelli. Aveva le luci accese. Il pensiero è andato a Yara, istintivamente, proprio perché avrebbe percorso quella strada. L’autocarro poteva essere distante 100 o 150 metri, non saprei essere più preciso. Ovviamente era troppo lontano anche soltanto per poter pensare di rilevare il numero di targa“, sono le parole di Fulvio Gambirasio, il papà della piccola Yara, contenute nella deposizione fatta ai carabinieri il giorno dopo la scomparsa della figlia. Il furgone di cui parla il signor Gambirasio in questa importante testimonianza è lo stesso furgone ripreso dalle telecamere e compatibile con quello di Massimo Bossetti? Le indagini sul caso continuano, nella speranza che venga presto eliminato ogni dubbio e che venga scoperta la verità.
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