Yara Gambirasio: l'assassino è il figlio illegittimo di Giuseppe Guerinoni, morto nel 1998. Il test del dna ha confermato l'ipotesi
Il caso di Yara– Si riapre il caso di Yara Gambirasio, la ragazzina italiana di 13 anni, rapita ed uccisa nella sera del 26 novembre 2010 e trovata morta nel febbraio 2011 in un campo di grano. L’Italia è un paese di casi irrisolti: forse per questo si amano i polizieschi, CSI, Cobra 11, perché almeno lì qualcosa viene risolto. Ma oggi si è fatto un ulteriore passo verso la chiarezza di uno dei tanti casi che ha sconvolto la nazione: l’assasino di Yara è il figlio illegittimo di Giuseppe Guerinoni, l’autista di Gorno morto nel 1998 a 61 anni. La conferma arriva dal test del dna che ha confrontato il dna di Guerinoni con quello trovato sugli slip di Yara. Per proseguire nelle indagini sarà indispensabile trovare la madre: per questo la procura ha disposto che nelle prossime settimane siano prelevati campioni di dna da 700 donne che tra gli anni ’60 e il 1998 abbiano frequentato Salice Terme dove Guerinoni andava in villeggiatura per curarsi.
Il rapimento– Il caso di Yara inizia in quel terribile 26 novembre 2010. Yara è stata rapita davanti alla palestra di ginnastica nel suo paese, Brembate di Sopra. Probabilmente si tratta di vittima casuale della follia di un assassino: Yara era andata in palestra per riportare un registratore, dove era poi rimasta per circa un’ora. Se l’uomo fosse stato fermo ad aspettarla in quel luogo per un’ora probabilmente sarebbe stato avvistato. E invece no: sceglie un luogo pieno di ragazzine e aspetta. Alcune testimonianze dicono di aver visto la ragazzina parlare con due uomini e altre affermano di aver visto due uomini nella via del rapimento discutere tra di loro animatamente. Fatto sta che il rapimento è avvenuto nel totale silenzio, da qui l’ipotesi della presenza di un conoscente. Se si segue la pista del predatore sessuale è difficile pensarlo in coppia: tendenzialmente agiscono soli, si muovono nell’unico spazio della loro mente.
Il ritrovamento del corpo– Il corpo è stato ritrovato il 26 febbraio 2011 in un campo di grano, in via Badeschi a Chignola d’Isola. Yara probabilmente ha provato a difendersi: è stata colpita dal suo assassino da sei coltellate, al collo, al polso e poi quattro alla schiena. A causa di queste ultime si ipotizza un solo responsabile dell’assassinio. Il corpo viene trovato tra le sterpaglie, con gli stessi abiti del giorno del rapimento, a pancia in su, senza nessun tentativo di occultamento, vicino ad una stazione della polizia. Gli operai della ditta vicina e anche la Protezione civile avevano cercato il corpo di Yara anche in quelle zone, ma non era stato trovato nulla. I cani avevano prima portato al cantiere di Mapello (Bergamo), ispezionato a fondo. La pista è intricata e dimostra come l’orrore di Yara sia stato infinito. L’assassino è qualcuno che conosce i luoghi: sa quali strade evitare, va al cantiere perché forse ci lavora, sceglie un campo di grano appositamente vicino alla stazione di polizia. “L’orco è fra noi” dice il parroco di Brembate.
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