Cresce il numero di ragazzini che usa WhatsApp e gioca d'azzardo.
WhatsApp e chi lo usa- I social network hanno sicuramente trasformato e incrementato la comunicazione. Con WhatsApp, Facebook e Twitter, è facile e bello sapere di poter parlare in chat con i propri amici quando si vuole, sapere di poter condividere in tempo reale pensieri, emozioni, eventi, ecc. Ma un miglioramento della comunicazione non vuol dire necessariamente un miglioramento della qualità dello stile di vita. Non è tanto il social network in sé ad essere in qualche modo pericoloso o dannoso, quanto l’uso, o meglio, l’abuso che di esso si fa. La Società Italiana di Pediatria ha condotto uno studio sull’uso dei social network da parte degli studenti della terza classe della scuola secondaria. Tale ricerca mette in relazione l’uso dei social, in particolare di WhatsApp, con il gioco d’azzardo.
Lo studio- L’indagine è stata condotta su un campione di 2.107 di terza classe della scuola secondaria. Il primo risultato emerso evidenzia come oggi, l’81 % degli studenti utilizzi internet tutti i giorni, contro il 42 % del 2008. Dallo studio è emerso che, sebbene non sia stato ancora abbandonato Facebook, un numero sempre maggiore di ragazzi si connette tramite WhatsApp (81,1 %). Il 33,2 % usa Ask, il 42 % Instagram, il 23% Twitter. Un altro importante risultato riguarda un fenomeno molto pericoloso, quello del Gambling, ossia il gioco d’azzardo. Il 13% degli studenti intervistati dichiara di averlo praticato, anche se vietato ai minori. Maurizio Tanucci, curatore dell’indagine spiega: “I meccanismi di accesso al gioco online, vanno dall’offrire gratuitamente fiches di ‘benvenuto’ a sistemi di pagamento tali per cui non è difficile anche per un minorenne accedere, magari grazie ad un amico maggiorenne che ha la possibilità di mettere a disposizione i propri documenti per registrarsi”.
Abuso dei social e rischi- Secondo la ricerca della Società Italiana di Pediatria, questi ragazzi sono da definire “baby nottambuli”. Il 56,6% chatta la sera dopo cena e circa il 40% continua a farlo fino a tardi, in una fascia oraria che interferisce con il sonno, il che ha conseguenze sulla salute. Il 12,5 % degli studenti pensa ad internet appena sveglio, complice la connessione attraverso lo smartphone, contro il 2,6 % del 2012. I ricercatori mettono in guardia le famiglie: risultano essere più insicuri e fragili coloro che usano di più WhatsApp, Facebook o Ask.
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