Violenza domestica: bisogna dire basta!

Violenza domestica: bisogna dire basta!

Violenza domestica: voglia di prendere in mano la mia vita!

Salve dottoressa vorrei brevemente raccontarle la mia storia anzi l’amore malato in cui sto vivendo. Lui ha 40 anni e io ne ho 30…ci siamo conosciuti nell’ ambiente di lavoro 2 anni fa. All’inizio della storia ci vedevamo di nascosto perchè io convivevo e lui era sposato con due figli piccoli. Tutto andava bene per un periodo poi io ho lasciato il mio compagno e lui con calma ha preso la decisione di andare via di casa e venire a convivere con me. Tutto quello che avevamo progettato è stato realizzato…fino al punto che lui ha cominciato ad alzarmi le mani ma non solo una volta…l’ha fatto più volte ed in modi sempre più brutti ed umilianti mandandomi più volte al pronto soccorso. All’ inizio lo coprivo sempre e non rivelavo nulla a nessuna mia amica…adesso sono seguita da due assistenti del centro anti violenza ed in qualche modo sto cercando di rialzarmi…ma più mi convinco a lasciarlo più lui mi aggredisce...mi umilia…insomma non se ne fa una ragione. Mi fa sentire in colpa di tutto soprattutto del fatto che lui ha lasciato la moglie ha rovinato tutto per causa mia e a quel punto io cado nello sconforto più totale…non so più come reagire. Mi aiuti la prego…non so più che fare…vorrei riprendere in mano la mia vita…ci sono tante altre cose ma intanto gliel’ ho raccontata brevemente. …la ringrazio intanto….

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Carissima lettrice, innanzitutto mi sembra doveroso ricordare a te e alle tante donne che purtroppo, come te, subiscono dei maltrattamenti dal proprio compagno, che la violenza non è mai giustificabile, mai perdonabile ma solo condannabile. In virtù anche della tua giovanissima età ti invito a continuare sulla tua strada, quella che ti sta portando lontana da lui. L’esserti rivolta ad un centro anti violenza (ottimi per le vittime di violenza domestica perchè forniscono supporto e assistenza concreta) è stato sicuramente un passo coraggioso e funzionale, credo però che l’allontanamento fisico da questa persona ti aiuterebbe e proteggerebbe la tua integrità fisica e psicologica, perché da quanto mi hai raccontato le violenze vanno dall’aggressione fisica all’umiliazione. La violenza è agita da persone piccole che hanno paura di perdere qualcosa che pensano gli appartenga (per capire meglio leggi qui: https://www.femaleworld.it/dipendenza-relazionale-perche-entriamo-nel-vortice-di-relazioni-impossibili/) , ma tu non sei di proprietà sua e non sei responsabile, soprattutto, delle decisioni che lui ha preso in virtù del vostro rapporto. Il senso di colpa che stai provando, alla luce dei fatti, è soltanto un’arma che ti tiene legata lui. La volontà di riprendere in mano la tua vita, insieme all’assistenza degli operatori del centro anti violenza è sicuramente un buon punto di partenza. Voglio fornirti alcuni strumenti in più per cui, inserisco l’elenco di tutti i centri e le associazioni specializzate contro la violenza sulle donne  clicca qui: http://www.vitadidonna.it/salute/violenza/centri-antiviolenza.html e il link di un servizio di consulenza telefonica gratuito messo a disposizione dall’Istituto di Sessuologia Clinica di Roma al quale rispondo psicosessuologi che potranno fornirti un primo sostegno psicologico e fornirti maggiori informazioni e strumenti utili alla risoluzione della tua situazione http://www.sessuologiaclinicaroma.it/consulenza_telefonica.php. Inoltre, ti invito a consultare la normativa e la legge che tutela le donne vittime di violenza in modo che tu abbia ben chiaro quali sono i tuoi diritti e le tutele http://www.altalex.com/index.php?idnot=65324. Anche Female World resta a tua disposizione per maggiori informazioni e chiarimenti, intanto ti rivolgo i miei più sinceri complimenti per il coraggio che stai dimostrando e augurandomi che continui sulla strada per riprendere in mano la tua vita ti faccio un grande in bocca al lupo!  

COMMENTI

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    […] che la Casa rappresenta un’esperienza unica nel suo genere e nel suo territorio: accoglie le donne vittime di violenza e i loro figli (che difficilmente trovano altri punti di riferimento dopo esperienze traumatiche) […]