Violenza contro le donne: la lotta è Social

It’s On Us, la campagna di Obama – “Se un uomo si approfitta di una donna che ha bevuto troppo, è responsabilità della donna di fermarlo e sua la colpa se non ci riesce? No, dipende da noi“. Questo è il principio che risiede alla base della campagna Social voluta dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama. L’accento è posto su un fattore fondamentale: dipende da noi. Dipende da noi se la violenza contro le donne viene perpetuata ancora costantemente. Non può essere considerata una responsabilità delle donne. #Itsonus è l’hashtag che è stato lanciato su Twitter per questa campagna che dal suo nascere ha visto la partecipazione di centinaia di uomini in pochissimo tempo: sono moltissimi infatti gli uomini che hanno pubblicato foto con messaggi di solidarietà verso le vittime degli stupri.

Cambiamento virale? – Il 99% delle persone colpevoli di stupro è costituito da uomini: una percentuale che parla chiaro. Sono stati molte le idee che sono state sviluppate per cercare di arginare un problema così drammatico: dal sensore-allarme prodotto in Francia allo smalto antistupro che permette alle donne di capire se il cocktail che hanno ricevuto è stato drogato. Sono sempre state le sino ad ora le donne a dover prendere le misure per evitare di essere vittime. La violenza contro le donne è sempre stato un problema che a quanto pare non riguardava gli uomini in modo diretto: si sono sviluppati sistemi per le donne, come se fossero loro a dover scongiurare la minaccia. La campagna It’s On Us cambia proprio tendenza.

Presa di coscienza – Ciò che la campagna Social voluta da Barack Obama ha cambiato e spera di cambiare è proprio il punto da cui si affronta il problema, la traiettoria dello sguardo rivolto alla violenza contro le donne. Non sono donne a farsi foto con l’hashtag, sono gli uomini. Sono gli uomini che denunciano una realtà prodotta dai loro stessi simili, che denunciano una realtà che deve essere cambiata. Otre alle celebrità già coinvolte, come Emma Watson, ora sono anche molti personalità maschili che hanno aderito alla campagna Social partecipando con i loro messaggi e cercando così ti creare un’ondata di cambiamento che è necessario e auspicabile.