Un complicato atto d’amore, recensione del libro di Miriam Toews

Un complicato atto d’amore, recensione del libro di Miriam Toews

Female World vi presenta la recensione di "Un complicato atto d'amore", un romanzo di Miriam Toews edito da Marcoy y Marcos.

“Un complicato atto d’amore” di Miriam Toews è la storia di un’adolescente che vive in una comunità religiosa restia al mondo esterno. Nomi vivrà una fase di confusione che metterà in dubbio le sue scelte.

un complicato atto d'amore

“Un complicato atto d’amore” e Miriam Toews

Miriam Toews è un’autrice canadese cresciuta in ambiente mennonita. Nel 2004 riesce a raggiungere il grande pubblico grazie ad “A complicated kindness”, proposto in Italia da Adelphi nel 2005 con la traduzione di Monica Pareschi. Negli ultimi anni tuttavia le opere della Toews sono state riproposte e pubblicizzate dalla casa editrice Marcos Y Marcos, che oltre a pubblicare i romanzi dell’autrice rimasti inediti in Italia (“I miei piccoli dispiaceri”, “In fuga con la zia”, “Un tipo a posto”, “Mi chiamo Irma Voth”), è riuscita nell’intento di ripubblicare il suo cavallo di battaglia nel 2017, con il titolo di “Un complicato atto d’amore”.

Un coming of age unico nel suo genere

Nomi è un’adolescente appartenente alla chiesa mennonita, un credo anabattista basato su povertà e carità e organizzato in comunità prettamente rurali restie al mondo esterno e rigidamente disciplinate. La realtà  di “Un complicato atto d’amore“, dell’astorica cittadina in cui Nomi vive è sfasata: in contrasto a regole marmoree dal sapore medievale, la quotidianità effettiva è molto più permissiva, umana e contemporanea. Ciò nonostante la sua famiglia è stata privata di una madre ed una sorella a causa del fuoco della ribellione, che fosse questa esplicita o silenziosa. Sono quindi Nomi e il padre Ray gli unici rimasti in una casa che va svuotandosi persino dei mobili. Padre e figlia sono legati da un amore filiale sterminato, per quanto silenzioso e incompreso. I due erano una volta partecipi anche di una fede rincuorante e cieca, sottomessa agli assurdi dettami della cittadina; tuttavia con la crescita e l’abbandono di metà della famiglia, Nomi entra a propria volta in una fase di confusione e rivoluzione. In questo romanzo, che prende la forma ibrida a metà tra diario e flusso di coscienza, si avverte un grande gioco di forze avverse e dicotomiche. Da una parte Nomi realizza la necessità di seguire una griglia di leggi, questa è l’unico modo per rimanere all’interno del paese, una permanenza fondamentale solo per rispetto del padre, oramai rimasto solo e emotivamente dipendente. L’altra faccia della medaglia canta punk rock e si veste come Lou Reed, beve in locali malfamati di New York e legge Nietzsche, si vanta di essere atea e ride in faccia all’inferno.

Sono così facili i rapporti umani, quando bisogna solo cercare di reggersi in piedi.

L’amore oltre le regole

La penna della Toews è fresca, ironica. A tratti sembra rivaleggiare con il carattere sarcastico e pungente di Nomi, entrambe troppo sveglie per star richiuse in una cittadina così piccola. Ne è un esempio l’incipit deciso e sprezzante di “Un complicato atto d’amore“, che si palesa come grande avversatore dei finali. “A me i finali vengono male”, confessa Nomi a pagina 1. Una protagonista così conflittuale ed uno stile così giovane possono, d’altronde, essere uno dei pochi metodi vincenti per trattare tematiche così comunemente distanti e a tratti spinose. A far da contraltare al complicato amore di Nomi, c’è infatti il velo di una religione sopprimente, costruita sul pentimento, l’esclusività, agonia, rigidità ed apatia. I personaggi di questo romanzo vengono plasmati e pressati da questo fardello, che ne storpia le fattezze, che caria i rapporti interpersonali e si staglia come ostacolo contro qualsiasi forma d’indipendenza, libertà o autonomia. Di fatto nessuno, in questa cittadina astorica, riesce a crescere, in una continua assenza di felicità. La Toews punta i riflettori sull’inevitabile mancanza di spazio vitale in una città simile, assumendo in prima persona la voce di un’adolescente imbrigliata tra religione e amore, che in punta di piedi tenta di rimanere in equilibrio su una corda, gettando baci alla propria famiglia. 

Celeste Degl’Innocenti

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