Spot sessisti? No grazie!
Lo spot sessista della Twingo – Subito ritirato, lo spot sessista della Twingo ha fatto in tempo a circolare sul web e a giungere fino a noi. In pochi secondi, la pubblicità della Twingo riesce ad esprimere uno dei massimi stereotipi di genere: donna al volante pericolo costante. La donna che non sa guidare né parcheggiare. E che quindi, in virtù di tale sua carenza, è legittimata a parcheggiare nel bel mezzo di un’aiuola pubblica, salvo poi lasciare un bigliettino con su scritto “Non portatemi via la macchina, ho i tacchi alti”. Questo è uno degli spot della Renault Belgio, che ha ideato fantasiosi parcheggi quanto perpetrato beceri stereotipi : donne che non sanno parcheggiare. E che poi lasciano avvisi su improbabili supporti, quali un salva-slip.
Analisi dello spot – Lo spot della Twingo è stato ritirato dopo solo due ore dalla casa madre, ma è ancora visibile sul web. E questo ci permette di pensare all’immagine –oltremodo stereotipata – che dà della donna. E, attenzione, non di una donna qualsiasi: ma della donna al volante. In primo piano la protagonista: una modella dal fisico, ma non la guida, impeccabile. Inutile soffermarsi su un campo tanto ricercato quanto l’immagine del corpo di donna protratta dai mass media, che anche qui non manca. Con molta noncuranza, la nostra protagonista parcheggia in un’aiuola al centro di una rotatoria, trasgredendo in modo elementare il cartello che indica un moto circolare attorno all’aiuola e non dentro (si vede che queste donne non sono capaci nemmeno di leggere i cartelli! Colpa dell’eccessivo mascara?). Esce fuori dalla macchina e, accortasi dell’errore madornale, non trova di meglio che lasciare un messaggio sul parabrezza. E indovinate un po’ come? Dalla borsa esce fuori un magico rossetto. Simbolo, da sempre, di femminilità e seduzione, era logico che in una borsa di donna fosse più probabile trovare un rossetto piuttosto che una penna. Questi fantasiosi creatori, non paghi, decidono che la suddetta donna manca anche di carta per scrivere: allora un salva-slip si rileva più che utile. In più la presenza dei tacchi alti: ancora stereotipi a valanga su cosa significhi femminilità. In pochi piccoli elementi sono riusciti a concentrare tanti stereotipi: la donna che non sa guidare nè parcheggiare e che nella borsetta ha tutto l’occorrente per truccarsi ma non una semplice penna, suggerendo ancora l’idea di una femminilità frivola e superficiale.
Pubblicità e stereotipi – Non è il primo caso in cui una pubblicità televisiva porti avanti degli stereotipi –sulla donna, ma non solo. Basti pensare alla recentissima pubblicità di Pakkiano, che è riuscita a riunire in un solo spot razzismo, sessimo e violenza, credendo di aver fatto una “trovata simpatica”. Nella pubblicità della Twingo gli stereotipi di genere sono evidenti, ma solitamente la stereotipizzazione procede in maniera più sottile: tipici sono i casi di pubblicità di prodotti per la casa. Prodotti a cui, immancabilmente, è affiancata una figura femminile, creando così un’associazione semplice e automatica donna-casa-donna casalinga. Basta vedere questo spot di Finish Lavastoviglie dello scorso anno: seppur intravisto un marito che si adopera in cucina, è la donna la principale artefice della pulizia domestica. A lei è affidato, sempre e comunque, questo ruolo.
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