Tutti scrivono su La vita di Adele

Tutti scrivono su La vita di Adele

Tutti scrivono su La vita di Adele: anche alla casa di moda italiana Miu Miu piace la storia lesbo di Cannes, senza dimenticare i servizi fotografici hot delle due attrici, che cavalcano l'onda del dibattito sulle scene di sesso del film.

Tutti pazzi per AdeleTutti scrivono su La vita di Adele, palma d’oro al festival di Cannes 2013, e tutti scrivono sulle sue due giovani protagoniste: Léa Seydoux e Adèle Exarchopoulos. La storia d’amore lesbo è piaciuta anche alla casa di moda italiana Miu miu, senza dimenticare poi il provocante servizio fotografico di Adèle per l’edizione statunitense di GQ e quello di entrambe le attrici per Interview megazine: insomma, dopo il festival di Cannes tira un vento fortunato per le due protagoniste che cavalcano con astuzia l’onda del regista. Il dibattito intorno alle tre scene pornografiche infatti ha girato a favore di Adele e Lea che ora pare non riescano a posare senza malizia. I giornali hanno ormai scelto questo focus e continueranno su questo taglio di marketing: ecco perché tutti scrivono su La vita di Adele.

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Il dibattito sulle scene di sesso– Il New Yorker scrive che il problema con le scene di sesso del film di Kechiche è che sono troppo vere, troppo inusuali, provocatorie, originali per essere assimilate dall’esperienza degli spettatori famigliari: “Anche solo la loro durata è eccezionale, come la loro enfasi nella battaglia psicologica, l’appassionato e disinibito atletismo del sesso, la profonda caratterizzazione delle anime dei personaggi dalle loro relazioni sessuali”. Ma questo non importa: la moda ha estrapolato lo charme sessuale delle due attrici e lo ha buttato in copertina.

Cosa ci ricorderemo di La vita di Adele?– Lèa e Adèle sembrano unite, insomma, mentre da qualche mese si vocifera sugli screzi con il regista. La stessa Adele avrebbe definito lavorare con lui “orribile”, perché Kechiche vuole tutto vero, tutto al limite del realismo: le lacrime, gli alcoolici, le canne, le scene di sesso. Tutto deve essere di un realismo esasperante. Però nel frattempo Adele e la sua collega Lea sfruttano l’eredità del realismo di Kechiche che fa loro comodo in una grande operazione di marketing. E così alla fine cosa ci ricorderemo del film vincitore del festival di Cannes? Probabilmente le scene di sesso. Cosa ne pensa il regista non si sa. Ma ai giornali piace e così tutti scrivono su La vita di Adele.

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