Tutti i padri vogliono far morire i loro figli

Tutti i padri vogliono far morire i loro figli

al Teatro dell'Orologio di Roma debutta lo spettacolo di Fabio Morgan e Leonardo Ferrari Carissimi che ripercorre tutta l'esperienza artistica di Pier Paolo Pasolini sulla tragedia di essere figlio, da una parte Edipo l'oppresso e dall'altro suo padre Laio, l'oppressore.

Il conflitto generazionale fra padri e figli nasce da molto lontano. Probabilmente è proprio nella natura stessa di un padre voler sopprimere quel figlio che ha occupato un posto scomodo e che si intromette nella relazione fra l’uomo e la donna. Sofocle, il grande tragediografo greco, prese proprio spunto dal mito di Edipo per scrivere la sua famosa tragedia. E intorno a quell’argomento ci ha regalato uno dei pezzi più belli per il teatro: Edipo figlio di Laio e di Giocasta alla sua nascita vien portato via poiché Laio teme che come la profezia vuole venga ucciso appunto da suo figlio. E le cose andranno esattamente come erano state prospettate ed Edipo inconsapevole del suo delitto sposerà sua madre. Passerà il resto della vita a pentirsi di quel gesto atroce.

tutti i padri vogliono far morire i loro figli

Molti altri drammaturghi e poeti si son cimentati intorno a quell’argomento, ma poi arrivò il signor Freud e diede la giusta interpretazione dei fatti, e che tutti i suoi predecessori non seppero chiarire. Ogni figlio vorrebbe liberarsi del proprio genitore per potersi sostituire a lui nel letto di sua madre. Tutto ciò proviene da un trauma infantile del bambino che si nutre dal seno materno, in seguito ha difficoltà a staccarsene e in età matura sostituisce questo contatto così intimo con la compagna della vita. Questa è l’origine di cotanto odio e competizione nei confronti del padre visto come un ostacolo da scavalcare, da superare. Di tutta quest’analisi Pier Paolo Pasolini seppe ben sintetizzare nella sua tragedia Affabulazione la giusta tesi circa quel rapporto così contrastato seppur il padre risulta essere una figura tanto amata quanto desiderata.

Oggi ci riprovano con un altro punto di vista Fabio Morgan e Leonardo Ferrari Carissimi che trascrivono la tragedia di P.P.P. incentrandola su di un fattore di assoluta contemporaneità e drammatizzando l’interesse pasoliniano circa i fatti accaduti nel famigerato 68. Chiunque di quei giovani che abbia lottato in quegli anni per abbattere qualsiasi legame con la storia e fra questi era incluso anche il rapporto con i genitori. Ecco, questo ha generato una stirpe di figli con assenza di padri. Il protagonista di Tutti i padri vogliono far morire i loro figli è un giovane uomo quarantacinquenne, Carlo, figlio di quei figli, che s ritrova a fare i conti con una figliolanza mai accettata fino in fondo. Un uomo di successo che di professione fa il fotoreporter e che guarda caso ha avuto la fortuna di essere fra i favoriti a immortalare il cadavere insanguinato di Pasolini all’idroscalo di Ostia. Ma ha tante esperienze belle da raccontare vissute in giro per il mondo, peccato che suo figlio non ne vuole sapere. Intanto lui, Carlo, vuole riprendere il suo posto, sia nel letto della sua ex moglie che di donnaiolo che aveva sedotto tutte le donne di casa.

Ci son da riscrivere altre regole altri paradigmi per una nuova concezione della famiglia e dei rapporti fra genitori e figli. Distruggere, consumare, esaurire e poi? Costruire. Questa riflessione degli autori aldilà di una fotografia consumata da un tempo non troppo remoto ma pur sempre sbiadita diventa l’impegno concreto a riscrivere quelle regole e ricercare un nuovo tipo di relazione fra esseri umani che decidono di percorrere un percorso fianco a fianco. La regia di Leonardo Ferrari Carissimi tratta il materiale poetico come un assunto interrotto da veicolare attraverso delle pagine di un libro da rileggere con un nuovo impegno civile e la scena, di un azzurro carta da zucchero, scorrevole, su più piani narrativi asseconda perfettamente creando suggestioni sempre diverse. Bravi gli interpreti tutti su cui si distingue la seraficità e la ieraticità di Mauro Santopietro.

Tutti i padri vogliono far morire i loro figli

di Fabio Morgan e Leonardo Ferrari Carissimi

con Mauro Santopietro, Luca Mannocci, Irma Ciaramella, Chiara Mancuso, Anna Favella

regia Leonardo Ferrari Carissimi

scene e costumi Alessandra Muschella

produzione CK Teatro, Progetto Goldstein, Teatro dell’Orologio

Teatro dell’Orologio – Sala Orfeo

fino al 3 aprile 2015

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