Transfobia e discriminazione per le strade di Madrid. L'organizzazione Hazte Oìr lancia la campagna itinerante che causa sdegno in Spagna.
Una campagna di transfobia circola per le strada di Madrid attraverso uno slogan itinerante che utilizza un autobus come mezzo di diffusione
Messaggio di transfobia a Madrid
Un chiaro messaggio di transfobia sta letteralmente circolando per le strade di Madrid. Nella capitale spagnola in questi giorni si ha la possibilità di incrociare un autobus con un evidente messaggio transfobico. Lo slogan diffuso è “I bambini hanno il pene. Le bambine la vulva. Non farti ingannare. Se nasci uomo, sei uomo. Se nasci donna, continuerai a esserlo“. Questa campagna discriminatoria è stata partorita dalle menti dell’organizzazione Hazte Oìr (Fatti sentire, ndr), un gruppo la cui missione, in evidente contrasto con il messaggio lanciato, è lottare “per una società libera, cosciente, attiva e coesa; per un paese dove la dignita, i diritti umani e le libertà fondamentali vengano promosse e rispettate“.
Il messaggio di Hazte Oìr
Lasciando da parte la chiara ed evidente confusione ideologica di base, il messaggio di Hazte Oìr è orribile, senza giri di parole. Lanciare una campagna discriminatoria per le strade di una capitale europea è un gesto incommentabile, che offende non solo la comunità LGBT, ma l’itera fetta di popolo che crede nella reale libertà dell’individuo, sia essa sessuale, di espressione, politica. Questo gesto sorge come risposta a Chrysallis (Associazione delle famiglie di minori transessuali), che in gennaio scorso aveva lanciato la campagna per l’integrazione il cui slogan era “Ci sono bambine con il pene e bambini con la vulva“.
La raccolta firme
Questo messaggio discriminatorio, circolante per le strade di Madrid, sta provocando lo sdegno generale. I commenti negativi in rete si accumulano e anche in città si respira agitazione. Gli autori dell’organizzazione in questione avevano lanciato una raccolta firme per eliminare la campagna di Chrysallis per l’integrazione, accusata di normalizzare la transessualità e considerata come un atto concreto di corruzione di minori.
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