Addio al test di medicina, ad annunciarlo via facebook, il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini
Il fatto – Il Ministro dell’Istruzione, università e ricerca, Stefania Giannini, ha annunciato una modifica delle regole d’accesso alla facoltà di medicina e chirurgia. Addio al test di medicina, dunque, come da anni speravano tutti gli aspiranti medici. L’annuncio è arrivato via facebook, sulla pagina di Scelta Civica. L’accesso al corso di laurea si baserà sul modello francese. “Intendo rivisitare il sistema di selezione prendendo a modello il sistema francese (accesso al primo anno libero e selezione alla fine di esso su base meritocratica). Entro la fine di luglio formulerò la proposta e le nuove regole” ha affermato.
Specializzazioni – La Giannini ha anche affrontato il tema delle specializzazioni: “Ho parlato con il Mef anche di questo tema. Il Miur ha trovato una quota di fondi per arrivare a un aumento che però non è sufficiente al ripristino delle quote dello scorso anno. Abbiamo chiesto al Mef di aggiungere i fondi mancanti”.
Il discusso test di medicina – Il test di medicina ha generato un mare di polemiche e discussioni negli ultimi anni. Gli studenti maturandi che quest’anno hanno partecipato alla prova sono stati oltre 60mila per circa 10mila posti. Le discussioni intorno a questo metodo d’accesso alla facoltà, da anni, riguardano il numero di domande, gli argomenti scelti per la prova e il metodo stesso eccessivamente selettivo. “Ogni cosa va bene, purché sia posta la parola fine ad un numero chiuso pesantemente discriminatorio, perché determinato da ridicoli test a crocette secondo i quali potrebbe essere un bravo medico chi indovina di che colore era il cavallo di Garibaldi”, ha aggiunto il ministro.
Vittoria per gli studenti – “È per noi una vittoria indiscussa che il ministro voglia rivedere realmente l’attuale sistema dei test e del numero chiuso. Le nostre battaglie e i nostri ricorsi negli anni hanno dimostrato la necessità di rivedere un sistema al collasso e questa ne è la prova” afferma Gianluca Scuccimarra, Coordinatore dell’Unione degli Universitari. Udu e Rete degli studenti chiedono, inoltre, “un tavolo di confronto con noi studenti affinché il cambiamento di sistema sia positivo e non peggiorativo“. La decisione accontenta le associazioni studentesche, che da tempo lottano per l’eliminazione di questo sistema considerato iniquo.
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