Uomini che odiano le donne. Ancora violenze, ancora abusi, ancora brutalità contro innocenti donne, scese questa volta in piazza per manifestare. La tensione in Egitto cresce di ora in ora e accanto alle proteste che stanno infiammando il Paese, dirette contro il presidente Morsi, si aggiungono i drammatici abusi contro le donne egiziane che tentano di far sentire la loro voce partecipando alle varie manifestazioni di questi giorni.
Uomini che odiano le donne. Ancora violenze, ancora abusi, ancora brutalità contro innocenti donne, scese questa volta in piazza per manifestare. La tensione in Egitto cresce di ora in ora e accanto alle proteste che stanno infiammando il Paese, dirette contro il presidente Morsi, si aggiungono i drammatici abusi contro le donne egiziane che tentano di far sentire la loro voce partecipando alle varie manifestazioni di questi giorni.
Almeno 46 casi di violenza sulle donne – L’episodio più tragico, stando per lo meno alle denunce effettuate, è avvenuto in Piazza Tahrir, piazza principale della capitale egiziana. Le manifestazioni di questi giorni non hanno prodotto, infatti, solo tensione e rivoluzione ma anche, purtroppo, stupri e abusi sessuali nei confronti delle donne manifestanti ed anche di una giornalista olandese, in Egitto per lavoro, che è attualmente ricoverata in gravi condizioni. Ancora una volta, come è accaduto negli ultimi mesi in Egitto, le manifestazioni si trasformano in occasioni per avallare le violenze sulle donne, vittime di questi insensati e assurdi atti ai quali, però, esse stanno cercando di reagire. Numerose sono state, infatti, le denunce delle violenze subite: almeno 46 avvenute in piazza Tahrir, secondo i dati riportati da OpAntiSh, Operation Anti-Sexual Harassment, gruppo di volontari che si occupa di prevenire le violenze contro le donne e che fornisce sostegno in caso di denunce.
Le iniziative anti-violenza – In questi mesi di forte agitazione politica, le donne egiziane stanno subendo innumerevoli violenze da parte di poliziotti, sostenitori del presidente Morsi o semplici criminali. Gli abusi si sono incrementati notevolmente ed è per questo che sono sorti diversi gruppi (anche online) in difesa delle donne. Accanto al principale gruppo di volontari, l’OpAntiSh, si sono diffuse una serie di ronde composte sia da uomini che da donne: l’obiettivo è quello di garantire l’assenza di violenze durante le manifestazioni e l’assistenza alle donne vittime di abusi. Le ronde e i gruppi di volontari permettono alle donne di compiere il grande passo verso la denuncia ufficiale delle violenze subite: i gruppi attivi a Piazza Tahrir hanno, infatti, consentito di dimostrare le vessazioni sopportate dalle donne manifestanti. Il portavoce dei Fratelli Musulmani, Gehad al-Haddad, in relazione a quanto accaduto negli scorsi giorni, ha chiesto che vengano prese iniziative simili a quelle portate avanti da OpAntiSh e dagli altri gruppi di volontari affinchè i cittadini possano manifestare liberamente e le donne non siano, ancora una volta, vittime di atti di brutale violenza misogina.
Simona Loparco
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