Stupro reato minore: la violenza di diversa qualità

Stupro reato minore: la violenza di diversa qualità

La Cassazione ammette le attenuanti per il reato di stupro

Sullo stupro – E’ la Cassazione a depositare questa sentenza storica e anche un po’ retrograda dopo le conquiste in merito fatte dalle donne: il reato di stupro può ammettere attenuanti. Secondo i giudici della Cassazione, infatti, la “tipologia dell’atto è solo uno degli elementi indicativi dei parametri in base ai quali stabilire la gravità della violenza”, che al contrario deve essere valutata complessivamente nelle sue cause, condizioni e conseguenze. Da questo momento, gli imputati per stupro potranno ottenere uno sconto di pena.

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Da cosa nasce – Questa vicenda non nasce per caso, ma è strettamente legata allo stupro e alle violenze commesse da Giuliano, uomo di 48 anni, condannato per maltrattamenti e violenze in famiglia ai danni della moglie. L’uomo ha fatto ricorso, sostenendo che “deve “assumere rilevanza la qualità dell’atto compiuto (e segnatamente il grado di coartazione, il danno arrecato e l’entità della compressione) più che la quantità di violenza fisica esercitata”, come se esistesse una migliore o peggiore qualità della violenza. Fatto sta che il ricorso è stato accettato e l’uomo rinviato a giudizio, nonostante la Corte d’Appello di Venezia lo avesse condannato. Fra le attenuanti non valutate dai giudici di Venezia, secondo l’uomo, il fatto che le violenze venissero commesse sempre sotto l’effetto dell’alcol. E qui torniamo ad una vecchia storia.

La qualità della violenza – Da questo verdetto, emerge prepotentemente l’idea che la violenza sulle donne possa essere di diversa qualità e, di conseguenza, di diversa colpevolezza: non bella, sempre brutta, si differenzia però in base all’entità del danno arrecato e alla compressione della libertà sessuale esercitata, dando così la possibilità di significativi sconti di pena per l’imputato. Come vengano giudicati i danni arrecati e la compressione della libertà sessuale, poi, è un’altra storia ancora da verificare. Fatto sta che il giudicare uno stupro un “reato non grave” comporta un decisivo passo indietro, che sminuisce la gravità dello stupro, proprio in un momento così delicato per le donne, vittime di frequenti femminicidi. Un modo in più, diverso e proveniente dall’alto della “Giustizia”, per svalutare la gravità della violenza sulle donne.

COMMENTI

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    […] nome di “yes means yes” ovvero “sì significa sì”, proprio mentre in Italia si accende il dibattito sullo stupro e su una sentenza della Cassazione. Il concetto che sta alla base di questo semplice assunto – e […]