Studenti fuori corso: le problematiche connesse al lavoro

Studenti fuori corso: le problematiche connesse al lavoro

Un laureato ha più opportunità di guadagnarsi un mestiere, eppure, per molti, questo non costituisce un reale stimolo nel proseguire gli studi.

Studenti fuori corso: le problematiche connesse al lavoroUniversità e lavoro.  Due mondi paralleli collegati tra loro da un filo sottile. Secondo numerose statistiche, un laureato ha più opportunità di guadagnarsi un mestiere, eppure, per molti, questo non costituisce un reale stimolo nel proseguire gli studi. Stringere in mano una pergamena diventa sempre più difficile per chi guarda al futuro con incertezza e dubbiosità. Negli ultimi anni, si è registrato un forte aumento degli studenti che non riescono a terminare il percorso di studi in tempo, scivolando nel fuori corso. La questione crea diversi dibattiti circa la causa di questo andamento. In primis, vi è la scarsa volontà di molti giovani di seguire l’impegno con determinazione e tenacia, di essere disposti al sacrificio. Ma sorge spontanea una domanda: dove trovare le giuste motivazioni per affrontare con dedizione il percorso universitario?

studenti fuori corso

La sfiducia nel mondo del lavoro – Numerosi sono gli slogan che citano “Bisogna investire nei giovani”, ma poche le traduzioni reali. Gli studenti avvertono molto l’indifferenza con cui i più guardano alle problematiche da loro avanzate, con ripercussioni sia a livello sociale che psicologico. La sfiducia che nutrono nel mondo del lavoro è un dato di fatto, causato da una loro alienazione forzata in quanto non si sentono partecipi della società. Infatti, le risorse destinate loro sono sempre minori e di conseguenza la scarsa attenzione fa sì che l’università stessa perda di senso e di importanza.

Maggiori difficoltà per le donne – La situazione non sembra evolversi poiché i fondi stanziati alla cultura sono in continuo decremento così come sono vertiginosamente in calo le possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro. In particolare, sono le donne ad avere maggiori difficoltà sia per i numerosi luoghi comuni sulla divisione del lavoro, sia perché molte di loro avvertono la necessità di costruirsi una famiglia. Le statistiche ci informano come al giorno d’oggi i datori di lavoro siano più propensi ad assumere uomini piuttosto che donne per non rischiare di ritrovarsi poi a dover mantenere una dipendente andata in maternità che lascia un vuoto da colmare sul posto di lavoro.

studentessa

E dunque, come affrontare la questione in modo costruttivo? Come porre rimedio alle difficoltà incontrate dai fuori corso? Queste domande non fanno che accrescere le perplessità di quel sempre maggior numero di studenti che si trova a fare i conti col disinteresse della società.

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