Strage di Tempio Pausania: intervista esclusiva a Romeo Frediani, sindaco della città

Strage di Tempio Pausania: intervista esclusiva a Romeo Frediani, sindaco della città

il sindaco di tempio pausania romeo frediani esprime le sue considerazioni sulla strage che ha colpito il paese.

Il 17 maggio intorno alle 23 circa sono stati ritrovati, nella loro casa a Tempio Pausania, i corpi privi di vita, uccisi a colpi di spranga e con segni di strangolamento, della famiglia Azzena: il padre Giovanni Maria Azzena, 50 anni, la madre Giulia Zanzani, 48 anni, e il figlio Pietro, 12 anni. Detenuto in carcere, in quanto ritenuto colpevole della strage, Angelo Frigeri, al momento privo di difesa legale dopo che alcuni avvocati hanno rifiutato la presa in carico del caso.

Abbiamo chiesto al sindaco di Tempio Pausania, Romeo Frediani, le sue opinioni riguardo questo tragico episodio.

strage a tempio pausania 1

Signor sindaco cosa pensa di questa tragedia che ha colpito Tempio Pausania?

“L’amarezza permane in tutta la popolazione soprattutto per il fatto che in questa strage è stato coinvolto anche un adolescente. Purtroppo sono delle dinamiche che si verificano a tutte le latitudini, non che questo ci consoli, però quando accadono lontano dalla propria città si ascoltano le cronache e si ha la convinzione di non dover mai registrare episodi del genere nella propria città. Per me che sono il sindaco c’è questa responsabilità di inculcare nella cittadinanza l’idea che ormai è accaduto ma non si deve pensare che il paese non sia sicuro, questo vale anche per i turisti.

Secondo Lei quanto ha influito sull’immagine del paese questa vicenda?

“ Sicuramente si specula tanto ma bisogna essere consapevoli che a Tempio Pausania, parte storica della Gallura, questi episodi succedono raramente, basta pensare che negli ultimi 50 anni ci sono stati solo due omicidi, ma in situazioni completamente diverse, dove vennero uccise due persone. Quindi questo è un dato che stabilisce che questo non è un luogo di violenza. Giustamente tre omicidi tutti in un colpo, con un adolescente coinvolto, fanno pensare. Al di là dell’impoverimento della società ritengo che i motivi li dovranno scoprire gli inquirenti. Le forze dell’ordine hanno già assicurato alla giustizia una persona, un ragazzotto di 32 anni, che in qualche modo è coinvolto e quindi è stato arrestato. Attualmente è detenuto in carcere ma solo in ambito processuale si scoprirà la verità”.

Cosa ne pensa del fatto che si parli di Frigeri come vittima e presunto colpevole?

“Si è capito che Frigeri era finito in un piccolo giro, piccolo perché per fare usura a certi livelli immagino che ci vogliano grandi capitali, si parla di storie di automobili da vendere per ricavare non si sa che cosa, ovviamente io racconto ciò che la cronaca mi racconta perché non ho un canale preferenziale con gli inquirenti, ovviamente cerco l’informazione dovuta perché ho la responsabilità di governare la città. E’ probabile che i motivi siano futili”.

Secondo Lei come mai Frigeri non riesce a trovare un legale che lo difenda?

“ So che ha cambiato diverse versioni. Bisogna anche tener presente che Tempio Pausania è un piccolo paese di quindicimila abitanti e la famiglia Frigeri è una famiglia conosciuta, stimata, come stimato era anche Angelo Frigeri prima che rimanesse coinvolto in questa vicenda. Ad ogni modo ritengo che gli avvocati, al di là dell’etica e della deontologia , non abbiano trovato quelle condizioni reali, nel senso che Frigeri ha cambiato più volte versione e quindi hanno preferito lasciare. Alla fine ci sarà qualche avvocato che lo difenderà”.

Secondo Lei Tempio Pausania riuscirà a riprendersi da questa tragedia?

“Sono purtroppo macchie indelebili, la cosa più triste è che un’animuccia innocente ha perso la vita e non aveva nessuna colpa se non quella di essere in una famiglia dove effettivamente qualche piccolo problema magari c’era, nel senso che quando non si riga dritti certe situazioni portano a potersi aspettare di tutto. La cittadina secondo me si riprenderà, ora è attonita, riflette ed è speranzosa che vengano fuori anche le motivazioni. Però poi il ritmo continua come sempre. Qui in genere abbiamo l’abitudine di chiudere i problemi fuori dalla porta di casa e se non ci sono problemi in famiglia tutto procede tranquillo, in questo caso invece è stata violata anche la vita di una famiglia che era in casa propria, per quanto con dei problemi, insomma. Questo episodio ha lasciato questo strascico e soprattutto bisogna spiegare ai bambini, che ovviamente sono rimasti sconvolti del fatto che l’amico sia stato ucciso così in casa sua pur essendo vicino ai genitori, che forse ha avuto questo “torto” di appartenere ad una famiglia che aveva qualche problema, altrimenti il bambino sarebbe stato tranquillo come tanti altri bambini”.

Il Sindaco Frediani conclude l’intervista rilasciata a noi di FemaleWorld.it con una considerazione personale:

“ All’origine di tutto c’è che ormai abbiamo perso l’abitudine di ascoltarci, nel senso che bisognerebbe avere la capacità di cogliere anche i piccoli disagi quando la gente li manifesta. E’ che siamo diventati egoisti, una società dinamica, nel senso che non si bada a chi ci sta vicino ed è così che da questi piccoli disagi a volte poi nascono i drammi”.

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