Strage di Capaci: nuovi arresti e perquisizioni

Strage di Capaci: nuovi arresti e perquisizioni

A ventuno anni dalla strage di Capaci che tolse la vita al giudice Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo e a tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, la Direzione Investigativa Antimafia (Dia) ha eseguito otto provvedimenti di custodia cautelare e numerose perquisizioni emesse dal gip di Caltanissetta.

A ventuno anni dalla strage di Capaci che tolse la vita al giudice Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo e a tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, la Direzione Investigativa Antimafia (Dia) ha eseguito otto provvedimenti di custodia cautelare e numerose perquisizioni emesse dal gip di Caltanissetta. La nuova inchiesta che ha portato a questi provvedimenti si basa sulle dichiarazioni rilasciate dai pentiti Gaspare Spatuzza e Fabio Tranchina, e ha come obiettivo quello di ricostruire le fasi preparatorie ed esecutive della strage, avvenuta il 23 maggio 1992.

Strage di Capaci

Gli otto arrestati – Secondo quanto riporta la Dia, è stato “squarciato il velo d’ombra nel quale erano rimasti alcuni personaggi, mai prima d’ora sfiorati dalle inchieste sull’eccidio”. Gli arresti hanno interessato Giuseppe Barranca, Cosimo Lo Nigro, Giorgio Pizzo, Vittorio Tutino, Lorenzo Tinnirello, Cristofaro Cannella e Salvo Madonia, capomafia e attualmente al carcere duro. Tra gli arrestati anche Cosimo D’Amato, pescatore di Santa Flavia, che avrebbe fornito il tritolo usato non solo nella strage di Capaci, ma anche negli attentati di Roma, Firenze e Milano. Secondo gli inquirenti, l’esplosivo sarebbe stato recuperato da residuati bellici in mare.

Le dichiarazioni di Spatuzza – A portare gli inquirenti verso gli otto arrestati, sono state le dichiarazioni di Spatuzza, ex reggente del mandamento di Brancaccio e fedelissimo dei fratelli Graviano, che ha ammesso spontaneamente il suo personale ruolo nella fase esecutiva dell’attentato, fornendo elementi nuovi in merito al coinvolgimento di questi otto personaggi ritenuti corresponsabili dell’eccidio di Capaci e finora mai sfiorati dalle indagini. Dal racconto del pentito emerge il ruolo da protagonista che ha svolto il mandamento di Brancaccio anche nella fase organizzativa della strage. I provvedimenti di oggi sono stati disposti da Francesco Lauricella, gip di Caltanissetta, su richiesta del procuratore aggiunto Domenico Gozzo e dei sostituti Onelio Dodero e Stefano Luciani.

Augusto D’Amante

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