Spose bambine: chiude l'unica onlus in Italia contro i matrimoni forzati.
Chiude l’unico progetto italiano contro i matrimoni forzati – Per mancanza di fondi, chiuderà l’unico progetto in Italia contro i matrimoni forzati, che si oppone al fenomeno delle spose bambine. La presidente della onlus Tiziana Dal Pra confida: “Facciamo appello al Ministero delle Pari Opportunità perché ci aiuti a portare avanti il nostro lavoro”. L’unico progetto che si oppone ai matrimoni forzati è nato ad Imola nel 1997, ha costruito una casa di accoglienza per le donne, ha creato un network nazionale e internazionale e in un anno ha rilevato ben 33 spose bambine solo in Emilia Romagna. Tuttavia ora, dopo un anno di assenza di fondi da parte della Regione, Trama di Terre (il nome della onlus) forse sarà costretta a chiudere i battenti.
Spose bambine anche in Italia – Quando si pensa al fenomeno delle spose bambine si crede debba essere relegato presso quei “paesi lontani”, dei quali ci permettiamo di affermare se siano “civilizzati o meno”; invece, presentando oppressioni molto diverse, questi è presente anche in Italia. Tuttavia, mentre conosciamo la cifra dei 60000 casi all’anno di spose bambine in Francia, non esiste un registro ufficiale nazionale per questo fenomeno in Italia, anche perché la maggior parte delle “unioni” (dei crimini) è celebrata all’estero. Per le spose bambine che cercano di opporsi non c’è pietà, si contano infanticidi e un ipotetico suicidio. In molti paesi vige il divieto di celebrare matrimoni forzati e precoci ma a volte, anche dove per pregiudizio non ce lo aspetteremmo, il fenomeno delle spose bambine trova consensi a livello culturale e sociale.
L’arroganza occidentale – Il dramma delle spose bambine non dovrebbe essere considerato come qualcosa da leggere solo nella cronaca nera o nella sezione degli esteri pensando di essere al sicuro “perché tanto noi siamo occidentali e civili”; bensì come un fenomeno da far risalire alla matrice generale, la violenza verso le donne, alla luce di tutte le intersezioni fra le categorie di cultura, razza, genere, colore, classe sociale, età etc. e che manifesta le sue oppressioni nei modi più diversi.
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