Le misure antistupro del ministro Diaz non risolvono il problema
Spagna: i consigli del governo – Il Ministero degli Interni del governo in Spagna ha predisposto negli scorsi giorni delle misure preventive antistupro rivolte alle donne della penisola. Le misure in questione contemplano nove punti abbastanza dubbi riguardo la loro efficacia: non camminare in vie solitarie, non fare gli autostop, non prendere l’autobus da sola durante la notte, non porre per intero il proprio nome –se si vive da sola – sulla buca delle lettere, cambiare itinerario se costrette a passare in una via solitaria, evitare l’ascensore se occupato da un estraneo, munirsi di fischietto e così via. E’ una lunga lista di negazioni che, lungi dall’essere davvero “preventiva ed efficace”, non fa altro che tentare di riparare un danno senza arrivare alle radici del problema.
Un passo indietro – I consigli antiviolenza hanno immediatamente scatenato la polemica sul web e nella stessa Spagna, per cui il Ministro degli Interni Jorge Fernandez Diaz ha garantito che nei prossimi giorni i nove punti in questione verranno modificati. Non è strano, del resto, che le disposizioni emanate provengano da un uomo. Parole che ancora una volta sembrano scaricare la colpa dello stupro sulle donne stesse in quanto tali, un po’ come chi dice che “se hai la minigonna troppo corta, te la sei cercata”. Pur essendo pensati per favorire e aiutare la donna, tuttavia non incidono in profondità nel problema, al contrario: è un evitare il pericolo, condannando le donne a vivere con la costante paura di essere aggredite –per strada, sugli autobus, persino in casa se si vive da sole.
La situazione in Spagna – Le famigerate misure preventive sono state emanate in seguito a due casi di violenza contro le donne: uno stupro di gruppo a Malaga (cinque ragazzi su una ventenne) e un altro a Gandia (ancora una volta una diciannovenne violentata da quattro uomini). In quest’ultimo anno, del resto, si sta assistendo in Spagna ad un sovvertimento dei diritti delle donne: il governo ha promosso, nel gennaio scorso, una legge fortemente restrittiva sull’aborto, che renderebbe possibile in Spagna ciò che è accaduto poche settimane fa in Irlanda. E loro, le mujeres, si sono mobilitate –e lo fanno tuttora – con il Treno de la Libertad, per impedire che questi diritti vengano soppressi. Le parole del ministro Diaz non sono altro, dunque, che il segno dei tempi.
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[…] evitare di vestirsi come troie per non cadere vittime di violenze”, recita Mr Sanguinetti secondo un ragionamento tipicamente maschilista, che invece di insegnare agli uomini a non stuprare le donne, preferisce far cadere la colpa sulla […]