Allarme detenuti siriani in Egitto: precarie le condizioni di vita
La situazione siriana – Un vero e proprio Olocausto quello che riguarda la Siria negli ultimi tre anni. Il conflitto, infatti, è in corso nel paese dal marzo 2011 e, seppur inserito all’interno del contesto più ampio delle Primavere Arabe, ha assunto ben presto i connotati di una guerra civile, che vede contrapposti il governo di Assad all’opposizione, che chiede le dimissioni del presidente e della struttura istituzionale mono-partitica del partito Ba’ath.
Profughi dalla Siria – La guerra civile ha portato morte e devastazione, ha sconvolto la vita degli abitanti della Siria, spesso costretti a fare le valigie e a imbarcarsi, non tanto alla ricerca di un posto migliore, quanto per fuggire dalle ormai impossibili condizioni di vita. Si parla, al momento, di 2,7 milioni di profughi. Oggi giunge un nuovo allarme da parte di 144 detenuti in Egitto: si tratta di abitanti siriani, fra cui 63 ragazzini, che, scappati dalla Siria e giunti in Egitto, avevano deciso di andare verso l’Europa. Tuttavia, le condizioni in cui versava il barcone, sovraffollato, ha impedito la partenza e i 144 profughi si sono consegnati spontaneamente alle autorità egiziane il 14 aprile scorso. Da quel momento, però, sono detenuti in un commissariato di polizia ad Alessandria d’Egitto, in due stanze “di pochi metri ciascuna”, senza le adeguate cure mediche e alimentari.
L’appello all’Europa – Fra questi detenuti, anche bambini, costretti a dormire per terra; alcuni soffrono d’asma, altri sono stati contagiati, in questi giorni, da una malattia dermatologica. I profughi della Siria scappano dall’incubo della guerra, ma ne trovano un altro e per questo rivolgono un appello all’Europa, chiedendo un corridoio umanitario e portando in primo piano proprio la situazione dei bambini. La loro domanda è: vorreste che i vostri bambini avessero come tomba il mediterraneo? Intervistati tramite WhatsApp dai collaboratori di Repubblica, affidano questo messaggio ai loro figli, immortalati nelle foto con delle scritte che recitano “We are human being like you”.
COMMENTI
[…] sicurezza dai migranti della Siria, dove è in corso ormai dal 2010 la guerra civile che causa numerosi profughi. Per Gökkan e chi con lei protesta, quella del governo Erdogan è solo una scusa che cela ben […]
[…] la Giordania, Libano, Iraq ed Egitto, senza per questo, però, trovare una vita facile: mesi fa l’appello di bambini detenuti assieme alle loro famiglie in un commissariato di polizia in Egitto, giusto per nominare […]