Sindrome di Down. “La disabilità è una questione di percezione. Se puoi fare anche una sola cosa bene, sei necessario a qualcuno” (Martina Navratilova).
La disabilità. “La disabilità è una questione di percezione. Se puoi fare anche una sola cosa bene, sei necessario a qualcuno” (Martina Navratilova). Tutta l’esperienza di ciascun essere umano è costantemente attraversata e costellata da continue presenze dell’ “altro”. Entrare in relazione con l’altro, vuol dire entrare in contatto con un’altra identità, cioè con qualcuno che è “diverso” da me. Se cerchiamo sul dizionario della lingua italiana il termine “diverso” la prima definizione che ci viene data è la seguente: “colui che si presenta con un’identità, una natura nettamente distinta rispetto ad altre persone o cose”. Per cui la diversità dovrebbe presentarsi ai nostri occhi come una ricchezza, un valore, eppure, a volte, a livello sociale (ed anche educativo) si cerca di annullare la “diversità” che ci rende tutti così meravigliosamente unici, si tende a lavorare più sul collettivo che sull’individuo, a creare universi omologati, comunità di simili dove il singolo si deve identificare con il gruppo e la pluralità dei soggetti non sempre viene rispettata. Così l’ “alterità” e la “diversità” vengono attribuite non a ciascun individuo in quanto essere differente da un altro, ma solo ad alcuni che presentano “particolari caratteristiche” che li rendono dissimili rispetto all’omologazione del gruppo. Ed è proprio per questo che la presenza del cosiddetto “diverso” nella società genera conflitti, mette in crisi il normale funzionamento del sistema e condiziona in modo forte la formazione e la crescita dei singoli. La “diversità” è, cioè, spesso vista in chiave negativa, come minaccia della propria identità e per questo la presenza del diverso frequentemente genera sentimenti di paura, ansia e sospetto.
Sindrome di Down. La sindrome di Down è una malformazione congenita dovuta ad un’anomalia cromosomica. Una persona con Sindrome di Down presenta fin dalla nascita delle lievi anomalie del cranio, del volto, delle orecchie e delle mani, talvolta associate ad una modesta riduzione del tono muscolare. A queste anomalie si associano un modesto deficit dell’accrescimento, un ritardo dello sviluppo motorio e del linguaggio ed un ritardo mentale moderato o severo. Tuttavia, oggi le persone con sindrome di Down possono avere una vita vicina agli standard normali, tra cui anche quello di avere un lavoro. La legge 68/99 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”. La legge sull’inserimento lavorativo ha introdotto il concetto di “collocamento mirato”, molto importante ai fini di un inserimento effettivo nel mondo produttivo ed efficace sul piano del mantenimento del posto di lavoro.
Happy. Il 21 marzo un gruppo di ragazzi affetti da Sindrome di Down per ricordare la giornata mondiale a loro dedicata ha deciso di realizzare una cover sulle note di Happy di Pharrel Williams. Non solo lavoro, diritti e doveri…ma soprattutto persone. Un video emozionante e allegro che regala un momento “Happy” alla giornata (per vedere il video clicca qui: http://www.youtube.com/watch?v=aCJQAm_uKyg).
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