Mesi d'inferno – E' finito il calvario della 28enne romena costretta a prostituirsi per mesi. Ciprian Ionica Bratileanu, 36enne suo connazionale, nonc
Mesi d’inferno – E’ finito il calvario della 28enne romena costretta a prostituirsi per mesi. Ciprian Ionica Bratileanu, 36enne suo connazionale, nonché aguzzino, è stato arrestato dopo poco meno di un mese di attività investigativa. I carabinieri del nucleo investigativo hanno fermato l’uomo contestandogli i reati di favoreggiamento e sfruttamento aggravato della prostituzione. La donna costretta a prostituirsi, veniva fatta incontrare dal suo sfruttatore, conosciuto con il soprannome di Cipriano, in diversi luoghi della città di Enna, con diversi clienti reclutati dallo stesso Cipriano. Era l’uomo a decidere tutto, contattava i clienti si accordava sul prezzo e prendeva in affitto camere d’albergo in cui la donna costretta a prostituirsi attendeva di volta in volta il solito calvario.
Violenza fisica e psicologica – Secondo i carabinieri del nucleo investigativo, la donna costretta a prostituirsi sarebbe stata anche vittima di violenza sia fisica, sia psicologica nonché di frequenti e gravi minacce, per mano di Ciprian Ionica Bratileanu, sarà molto difficile per lei lasciarsi alle spalle l’inferno vissuto per mesi come prostituta. L’uomo è stato fermato nelle campagne di Ragusa, era a bordo di un’auto priva di copertura assicurativa ed intestata ad un ennese. Come se non bastasse, Ciprian Ionica Bratileanu non possedeva e non aveva mai posseduto la patente di guida.
La convalida del fermo – Per mesi, Ciprian Ionica Bratileanu, è vissuto sulle spalle della donna costretta a prostituirsi, picchiandola e minacciandola quando rifiutava espressamente di farlo, fino a convincerla a piegarsi e ad incontrare i clienti da lui reclutati. Finalmente il calvario è giunto al termine. Ciprian Ionica Bratileanu, detto “Cipriano” è stato fermato e condotto presso la Casa Circondariale di Ragusa, dove il fermo è stato convalidato dal GIP del Tribunale. In seguito è stato portato alla Casa Circondariale di Enna, per essere a disposizione del GIP del tribunale di Enna, Luisa Maria Bruno, la quale ha emesso un’ ulteriore odinanza di custodia cautelare in carcere.
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