"Tutti devono vedere il peso che devo portare da sola"
Studentessa protesta per la violenza sessuale inascoltata – Emma Sulkowicz è una giovane studentessa della Columbia University laureatasi recentemente, che da alcuni anni sta sollevando clamore riguardo il problema della violenza sessuale nei campus universitari. Emma ha infatti concluso il suo ultimo anno di università come lo aveva cominciato, portando un materasso sulle spalle. E sempre con il materasso la giovane si è presentata alla sua cerimonia di laurea. Perché? Per protestare contro la violenza sessuale subita all’inizio dell’anno scolastico, violenza che è stata inascoltata, lasciando impunito il suo ipotetico protagonista, Paul Nungesser. Emma infatti sostiene che il suo compagno di studi Paul ha compiuto violenza sessuale nei suoi confronti nel dormitorio universitario i primi giorni dell’anno scolastico. “Finché il mio stupratore sarà libero, andrò in giro ovunque con il mio materasso” aveva spiegato Emma tempo fa al New York Magazine. Il materasso è il posto in cui sarebbe avvenuta la violenza sessuale. “Tutti devono vedere il peso che devo portare, ma soprattutto comprendere che può accadere ovunque“. La protesta della 21enne è stata tuttavia discussa sul web, perché Emma studia arti visive e la sua protesta-performance contro la violenza sessuale è stata utilizzata per il suo progetto di laurea: “La chiamo ‘Mattress Performance: Carry That Weight‘ e mi sono imposta delle regole ben precise. Non posso chiedere aiuto per portare il materasso, ma accettarlo se mi viene chiesto“.
Il presunto stupratore scagionato dalle accuse – La Columbia University sostiene di aver fatto una regolare inchiesta riguardo la violenza sessuale denunciata da Emma, ma il ragazzo è stato scagionato, poiché è stata appoggiata la sua versione del rapporto consensuale. Anche la polizia ha accettato questa versione e non ci sono state conseguenze. Emma, da quel momento, ha passato tutto l’ultimo anno di studi portandosi dietro il suo materasso. Secondo la ragazza i leader dell’ateneo avrebbero preferito non prendere sul serio la sua accusa per non far esplodere uno scandalo. Paul Nungesser, il presunto stupratore, ha invece fatto causa alla Columbia per aver permesso alla Sulkowicz di accusarlo ingiustamente di violenza sessuale per tutto l’anno.
Il fenomeno della violenza sessuale nei campus universitari – Il caso della violenza sessuale di Emma sembra però essere solo uno dei tanti presunti e taciuti: nell’aprile del 2014, ben 23 studentesse della Columbia University vittime di violenza sessuale e molestie, avevano presentato una denuncia federale di oltre 100 pagine a carico dell’università dopo essersi rivolte per mesi alle autorità dell’ateneo senza essere ascoltate. Tra le firmatarie c’era anche Emma Sulkowicz. L’anno accademico si è concluso con la laurea di Emma, ma il dibattito nazionale sul tema della violenza sessuale taciuta è pronto ad esplodere.
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