ShamOfficine, un villaggio per le donne vittime di violenza

ShamOfficine, un villaggio per le donne vittime di violenza

In Sicilia nasce un villaggio per aiutare le donne vittime di violenza, ShamOfficine arriverà presto nel resto dell'Italia.

ShamOfficine – Per le donne vittime di violenze iniziare un percorso che le porti ad abbandonare vecchi e dolorosi ricordi non è affatto semplice. Una nuova vita fatta di rispetto e amore spesso inizia con il supporto di altre persone, per questo un progetto nato in Sicilia potrebbe dare una mano a tante donne che hanno subito violenza. Il villaggio ShamOfficine sarà un rifugio tutto al femminile con tanto di fattoria sociale nel quale le donne potranno coltivare, produrre pane e ceramica seguendo antichi metodi di produzione. Anche la formazione lavorativa è al centro dell’interesse del villaggio che nel futuro ha già in programma la creazione di un edificio per il turismo sociale.

shamofficine

Shamo – Questo progetto nato tra Catania, Palermo e Messina porta il nome di una festa antichissima Shamo, in cui si celebrava la rinascita, l’inizio di una nuova stagione. Questo ritorno alla vita si costruirà in un luogo sereno, in cui potranno trovare spazi comuni per riunirsi, ambulatori e spazi verdi in cui intraprendere terapie naturali con l’utilizzo di cavalli e asini. L’intento è quello di aiutare chi ha subito violenza ma anche prevenirla, quindi intervenire nella zona grigia ha spiegato la psicoterapeuta Rosalba Bottino della Cooperativa ‘Futuro Prossimo’. ShamOfficine potrebbe presto  raggiungere altre regioni come il Veneto e il Lazio.

Iniziative per ShamOfficene – La nascita di questa struttura sarebbe stata impossibile senza la collaborazione di altre associazioni e con l’appoggio dei comuni di Messina e Catania. Amnesty International per sensibilizzare la popolazione ha già organizzato una serie di incontri legati ai diritti della donna e dei bambini. Le università e le scuole si stanno mobilitando per sostenere ShamOffice. Il Conservatorio di Catania ha dato il suo contributo musicale con una serie di concerti, mentre i più giovani studenti del liceo Vaccarini con l’auto della professoressa Pina Arena hanno realizzato un cortometraggio ‘Love to Live’ per ricordare le vittime del femminicidio.

Irene Topi

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