Ancora si punta sui combustibili fossili
Cos’è lo Shale Gas – Shale gas è metano intrappolato in rocce argillose ad una profondità compresa fra duemila e quattromila metri. E’ definito “non convenzionale” dal momento che fino a qualche tempo fa non vi erano tecnologie adeguate o i costi erano eccessivi per effettuarne l’estrazione. I metodi di estrazione utilizzati sono oltretutto molto discussi dal momento che per essere estratto lo shale gas necessita di trattamenti altamente inquinanti e potenzialmente pericolosi per l’ambiente e per l’uomo. Fracking, così viene definito il metodo di estrazione dello shale gas: è un’estrazione per fatturazione idraulica. Vengono perforate le rocce e successivamente si allargano le fratture dall’interno immettendo acqua a forte pressione.
Il problema Shale Gas – Lo Shale gas è estratto dagli Stati Uniti da molti anni sebbene sia solo nell’ultimo decennio che negli U.S.A. lo shale gas riesce a coprire il 23% del fabbisogno energetico del paese. Qui i diritti sul sottosuolo sono in mano privata e sono attive più di 2300 strutture mobili di perforazione le quali vengono spostate da un pozzo all’altro dal momento che i metodi di estrazione dello Shale gas prevedono continue perforazioni. Gli Stati Uniti stanno quindi vivendo una grande spinta economica grazie allo shale ma non mancano i problemi. L’estrazione comporta una grande quantità di minerali tossici e scorie radioattive nelle acqua reflue. Non è tutto: dai rubinetti delle case limitrofe alle zone di estrazione l’acqua presenta cospicue percentuali di metano e prende fuoco se le si avvicina una fiamma. Non sono poche le famiglie che si sono opposte a questi trattamenti e in alcuni casi le compagnie di estrazione sono state costrette a pagare i danni a famiglie locali o a pagare, raramente, forniture di acqua potabile per sopperire all’avvelenamento di quella domestica.
Shale Gas italiano – In Italia si sono già puntati gli occhi su questa fonte energetica decantandone i vantaggi ed esaltando la lungimiranza degli Stati Uniti. Giulio Amato ha affermato “ Noi pure ci avremmo un po’ di shale gas visto che è la carta del tempo […] insomma, nel giro di tre anni gli Stati Uniti saranno un paese esportatore.” Tuttavia è possibile che l’ultimo terremoto in Emilia sia stato causato dall’estrazione di gas naturale nei pozzi limitrofi. Inoltre è rilevante quanto affermato a proposito dello Shale Gas da Maugeri, vero e proprio esperto in materia: “è sconsigliato nelle aree sismiche densamente abitate, almeno fino a più avanzati studi. Proprio per questo non vedo un grande sviluppo in Italia.” Le strade delle energie rinnovabili sono evidentemente ancora ostruite dai combustibili fossili e si dimentica, o si vuole dimenticare, che del 90% dei disastri ambientali è responsabile il surriscaldamento globale. Se da una parte lo Shale Gas produce meno CO2, dall’altra la sua estrazione è potenzialmente pericolosa per l’uomo e i danni arrecati al pianeta sono interni ma non invisibili.
COMMENTI
[…] sono coinvolti in questo fenomeno sono molteplici: innanzi tutto le massicce emissioni generate dai combustibili fossili. A partire dalla rivoluzione industriale, la combustione dei giacimenti fossili sono stati immessi […]