Senza veli sulla lingua: donne, religione e violenza

Senza veli sulla lingua: donne, religione e violenza

La religione, di qualunque natura e provenienza essa sia, non può tollerare atti di violenza e odio di alcun tipo. Proprio perché in tanti, troppi, casi di violenza nei confronti delle donne la religione è usata come una scusante, una sorta di giustificazione, un gratuito e intollerabile pretesto.

Donne senza confini – Senza veli sulla lingua è una giovanissima associazione dedicata alla figura della donna, con tutte le sue possibili declinazioni etniche, linguistiche e religiose, che non vuole guardare alle differenze come ostacoli, ma caratteristiche.

Come spiega Ebla Ahmed , presidente dell’organizzazione che viene fondata con un intento ben preciso : ‘’proprio perché in tanti, troppi, casi di violenza nei confronti delle donne la religione è usata come una scusante, una sorta di giustificazione, un gratuito e intollerabile pretesto. Sono di madre italiana cattolica e padre yemenita musulmano, quindi testimone di due culture fra loro lontanissime, e sono stanca di sentire che una ragazza viene picchiata dal padre o dal marito con la scusa della religione musulmana. Ho scelto di realizzare questo progetto per poter abbattere questi orridi muri di discriminazione e perché non ci devono essere appunto ‘veli sulla lingua’: le ragazze, le donne vittime di violenza devono poter parlare, denunciare senza veli, senza paura

Il messaggio che vuole lanciare è chiaro,  la religione, di qualunque natura e provenienza essa sia, non può tollerare atti di violenza e odio di alcun tipo.

 

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Dare un nome alla violenza – Sono quattro i fondatori dell’associazione, Ebla Ahmed, presidente e autrice del libro ‘L’amore ai tempi di Bin Laden’, Anita Madaluni, giornalista internazionale, Diana Said, studentessa italo-egiziana e Alessio Sacco, imprenditore.

L’intento è quello di ‘’far cadere il Velo della discriminazione: giù le barriere fra Oriente e Occidente. Siamo certi, diventeremo ben presto un numero incalcolabile. Questo nostro treno ha intenzione di percorrere il pianeta in lungo e in largo, da Est a Ovest, da Oriente a Occidente, attraversando i Muri, scoprendo i Veli, senza limiti di Continente.’’

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Senza scuse, senza confini – Si vuole guardare alla donna in se e alla violenza che subisce, si vuole dialogare alle seconde generazioni, che si trovano a vivere tra due culture, denunciando la violenza per quella che è, non permettendo più di prescriverla come atto legittimato dal credo religioso.

Come detto, questo è un progetto giovane che si sta facendo strada attraverso il web e utilizzando i social network per creare una rete solidale che potremmo definire totale,  inglobando il femminile senza confini o zone d’ombra.

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