Sentinelle in Piedi: la protesta silenziosa dell’omofobia

Sentinelle in Piedi: la protesta silenziosa dell’omofobia

La silenziosa protesta delle Sentinelle in Piedi oggi in cento piazze d'Italia

Sentinelle in Piedi: la protesta – Proprio nella settimana per l’allattamento materno, mentre flash mob ed incontri sull’allattamento al seno si susseguono in Italia e altrove, le Sentinelle in Piedi organizzano la loro protesta: silenziosa, onnipresente, costante. Oggi 5 ottobre le Sentinelle in Piedi sono scese in cento piazze d’Italia, fra  cui quelle di Milano, Bologna, Napoli e Modena, e hanno manifestato, rigorosamente in piedi, in silenzio e con un libro in mano, per la libertà di espressione “per poter essere liberi di affermare che il matrimonio è soltanto tra un uomo e una donna, che un bambino ha il diritto ad avere la sua mamma e il suo papà e che loro hanno il diritto di educare liberamente i loro figli.”

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Sentinelle in Piedi: chi sono – Non sono un’associazione né tantomeno un partito, ma un insieme di persone legate dalla stessa visione del mondo. Apartitici e aconfessionali, in realtà la maggior parte di loro è di fede cattolica – e non è certo un caso. Loro stessi, sul sito Sentinelle in Piedi, si definiscono “una resistenza di cittadini che vigila su quanto accade nella società” e, in sostanza, sulla discussa legge di Scalfarotto contro l’omofobia e sulla proposta di Renzi per le unioni civili, che sarebbe dovuta partire a settembre. Del resto, l’esperienza delle Sentinelle in Piedi, mutuanti la loro strategia di lotta dal modello dei Veilleurs debout che si sono opposti alla Legge Taubira sul matrimonio tra persone dello stesso sesso in Francia, nasce proprio dall’opposizione alla legge Scalfarotto: considerata liberticida, la legge porrebbe in grave pericolo anche una semplice opinione, senza lasciar distinguere fra vera e propria discriminazione omofobica e idee – questo il parere delle Sentinelle in piedi.

Il silenzio non maschera la vostra omofobia – Silenziosa e non solo si erge la protesta dall’altra parte: manifestanti, voci, articoli di giornale e cartelli che dicono “il silenzio non maschera la vostra omofobia”. Perché è vero: è innegabile la matrice omofobica della protesta delle Sentinelle in Piedi che forse dimenticano che l’omofobia non può essere un’opinione. Del resto, le Sentinelle in Piedi non sono state tutto questo tempo con le mani in mano e già in passato hanno promosso eventi, come la conferenza al centro culturale islamico di Brescia “contro la cosiddetta legge sull’omofobia e la cosiddetta teoria del gender che deforma la natura che Iddio l’altissimo ha perfezionato nella sua magnificenza.” E così decidono di continuare a vegliare: novelli vigilantes della società, conducono la battaglia omofobica che, silenziosamente, incita alla discriminazione.

COMMENTI

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    […] ma questa volta il raduno ha avuto un’attenzione mediatica maggiore. Ma, alla fine, l’evento delle Sentinelle in Piedi si è rivelato un flop: pochissimi numeri nelle piazze italiane, tanta scena e pochi risultati. Ma, […]

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    […] questi giorni, si è tenuto nello Stato del Vaticano il Sinodo dei Vescovi, in onore del quale le Sentinelle in Piedi avevano organizzato, il 5 ottobre, la loro manifestazione, per scongiurare eventuali aperture nei […]

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    […] è stata coniata dalla Chiesa (fra gli anni ’90 e 2000) e poi strumentalizzata per lo più dai cattolici e dalla destra italiana. In ambito accademico, chi si occupa di studi di genere non parla di teoria […]

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    […] di intolleranza verso alcune persone è oggi più che mai utile. L’omofobia in Italia esiste e si fa sentire e non occorre affatto essere LGBTQI per pretendere i diritti umani o almeno per […]