La manifestazione delle Sentinelle in Piedi è un flop: contromobilitazione in tutt'Italia
Sentinelle in Piedi nelle piazze – Le Sentinelle in Piedi decidono di manifestare – e lo fanno – giorno 5 ottobre, con l’intento di riempire tutte le piazze d’Italia, per dire sì alla libertà d’espressione, sì alla famiglia naturale, sì alle coppie madre-padre. E quindi sì all’omofobia. Non era la prima volta che organizzavano eventi e flash mob su scala nazionale, ma questa volta il raduno ha avuto un’attenzione mediatica maggiore. Ma, alla fine, l’evento delle Sentinelle in Piedi si è rivelato un flop: pochissimi numeri nelle piazze italiane, tanta scena e pochi risultati. Ma, soprattutto, non è tardata la risposta: nello stesso giorno centinaia di persone sono scese nelle stesse piazze a protestare contro le Sentinelle, a dire no all’omofobia.
Knock out – Altrettanto e più numerosi, dunque, gli attivisti del mondo LGBT e non solo, che si sono mobilitati nello stesso giorno per dire no alle Sentinelle in Piedi, per contrastare la loro silenziosa protesta. E questa contro-mobilitazione si è rivelata totalmente opposta a quella delle Sentinelle in Piedi: non solo nel significato, non solo nel voler portare avanti un reale valore di libertà ed espressione nella società civile, ma anche nella forma. Fantasiosi, tutt’altro che silenziosi, con cartelloni che parlano chiaro: “non serve essere omosessuali per riconoscere i diritti inalienabili dell’uomo” o “fate l’amore, non fate le Sentinelle.” E chi, più ironico, presunto Gesù, proclama: “Io non sto con questi tizi”, perché il messaggio d’amore della Chiesa è un altro. Qualcuno, invece di stare in piedi, si è sdraiato in piazza, a Trento. Fra le tante, a Bergamo ha fatto scalpore un ragazzo che, “vestito da nazista dell’Illinois e con in mano il Mein Kampf” con sagacia si accoda alla protesta delle Sentinelle in Piedi – e, guarda un po’, riceve una denuncia (per apologia di fascismo).
Perché il 5 ottobre – Ma la vera sconfitta delle Sentinelle in Piedi è un’altra. E sembra non venire soltanto dalla comunità LGBT e dalla contro-mobilitazione. Viene direttamente dal questionario voluto da Papa Francesco “in cui veniva chiesto ai fedeli di esprimersi su temi parecchio spinosi – divorzio, metodi contraccettivi e matrimoni gay.” Se le posizioni dei cattolici dell’Europa sono state tutte abbastanza positive, in Italia non è mancata ambiguità: dal riconoscimento del battesimo anche ai figli di coppie gay, alla negazione dell’adozione gay. In ogni caso, proprio il 5 ottobre si sarebbe avuto, nel Vaticano, il Sinodo dei Vescovi, in cui discutere di questi temi ritenuti scottanti. E, dunque, la protesta delle Sentinelle in Piedi non era contro i diritti gay (che, del resto, in Italia non esistono), ma per fare pressione sul Vaticano ed evitare un’eventuale apertura verso le unioni civili.
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