Scannasurece di Enzo Moscato con Imma Villa al Piccolo Eliseo

Scannasurece di Enzo Moscato con Imma Villa al Piccolo Eliseo

Ritorna a Roma per una tenitura maggiore uno spettacolo, divenuto oramai un cult, Scannasurece di Enzo Moscato con la regia di Carlo Cerciello ed un interpretazione particolare e sensibile di Imma Villa nel ruolo di un essere oscuro che vive nei bassifondi napoletani. Una Napoli apocalittica e magnifica a rappresentare le due anime opposte di questa misteriosa metropoli.

 

“Si comincia con Scannasurice testo/monologo/delirio per anni cavallo di battaglia dell’autore autoctono Enzo Moscato che per gentile concessione generosamente mette nelle mani creative del duo  Carlo Cerciello/Imma Villa, spettacolo peraltro che ha ricevuto il Premio della Critica 2015. Trattasi di una storia come tante che si possono ascoltare o spiare dalle parti di un sud abbandonato e plebeo, colto e misterioso, con echi che richiamano al terremoto dell’ottanta e che sconvolse una Napoli già terremotata di suo. Ambientato in un ipogeo fetido e umido e infestato di topi e da chissà quante altre forme di vita sotterranea e promiscua, sotto gli occhi indiscreti di studenti fuori sede, in cui vi si aggira un essere senza sesso e senza età, senza arte né parte – che per sopravvivere vende il suo già mortificato e delicato corpicino,  ma ugualmente coltissimo e raffinato, sensibile e arguto: cotal Scannasurice (Sgozzasorci). Ma costui barra costei, i topi non li caccia come vorrebbe il suo appellativo al contrario, con quella fauna occulta, con quegli occhi indelicati, ci convive, ci dialoga e di questi appestati luoghi ne ha eletto la sua nobile dimora. La scrittura di Enzo Moscato è ellittica, visionaria, apocalittica e nonostante i suoi anni, il testo è del 1982, mostra tutta la sua modernità nella sua ricercata e caparbia indagine stilistica e va a incastonarsi di diritto fra i migliori capolavori della drammaturgia contemporanea.”

“La regia di Carlo Cerciello imposta il lavoro, depistando le aspettative dello spettatore, sorprendendo, cambiando registro inaspettatamente, siamo di fronte ad uno scomodissimo ed angusto loculo/fogna/rifugio – scena originalissima e funzionale di Roberto Crea – che si impone visivamente fin dall’ingresso nella Sala Giancarlo Nanni del Teatro Vascello e dove per un ora abbondante il/la protagonista è costretto/a a cercare e ad assumere posizioni comode per se stesso e ben visibili agli incauti e immaginari interlocutori. Senza però tralasciare citazioni colte che vanno dalla Bohème di Puccini alle Madonne daltoniche del Pontormo. O nella difficile strada intrapresa, come quella di far interpretare il personaggio protagonista ad una immensa Imma Villa, si rivela una scelta vincente poiché l’androginia e l’asessualità si addice a Scannasurice diventando così un essere singolare che assume su di se tutte le sofferenze del mondo. E quel sotterraneo è un percorso che individualmente ognuno deve fare per poter alfine scorgere un po’ di luce, in questa triste vita terrena. La protagonista unica, principale, merita un plauso unanime per un’interpretazione cesellata ed esimia. Sinuosa, flessibile, felpata si muove leggerissima fra i cunicoli della vita e le sue stesse varianti, che apporta alle sue tese, infinite e colorite vocalità. Dando vita a molteplici ricordi/sovrapposizioni simultaneamente, con una leggerezza e una padronanza unica e per lei come regalo per una splendida interpretazione dieci minuti abbondanti d’ininterrotti e commossi applausi.”

Questo è quanto scrissi il 27 settembre 2015 in occasione del focus dedicato al Teatro Elicantropo di Napoli da parte de Le Vie dei Festival in scena al Teatro Vascello, in quella occasione come in questa odierna e più recente di scena al Teatro Piccolo Eliseo di Roma fino al 19 marzo – e quindi da non perdere assolutamente – sottoscrivo, confermo e rettifico aggiungendo che questo spettacolo è un piccolo miracolo per il teatro italiano e in quanto miracolo ha tutte le componenti per avere ancora tanta tanta perpetrata vita. Così come nacque nella storica sede ben diretta dagli affiatati Cerciello/Villa in quel cuore palpitante di Partenope, nutrendosi di sempre nuovi stimoli determinati da spazi sempre più vari e articolati, lo spettacolo ha attraversato parecchia strada che lo ha condotto nella cornice della sala di Via Nazionale e qui pare acquisisca una dimensione ideale affinché tutte le componenti di questo gioiello prezioso vengano giustamente esaltate e valutate. Un autore di tutto rispetto, una regia scrupolosa, ed un intensa e transgender interpretazione.

Scannasurice di Enzo Moscato

con Imma Villa

scena Roberto Crea

suono Hubert Westkemper

musiche originali Paolo Coletta

disegno luci Cesare Accetta

regia Carlo Cerciello

produzione Elledieffe, Teatro Elicantropo Anonima Romanzi

Teatro Piccolo Eliseo, Roma fino al 19 marzo

 

 

 

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