Sanremo: segui la diretta della finale

Sanremo: segui la diretta della finale

Segui con i nostri continui aggiornamenti la diretta della finale di Sanremo

Aspettando la diretta – Bene popolo di Female World, è con estremo piacere che vi do il benvenuto alla diretta dell’ultima serata del Festival di quest’anno. Ultima, si. Il Festival che non ha visto nessuno è giunto finalmente a conclusione, prima però vediamo cosa ci aspetta questa sera. Come anticipato nei giorni scorsi, neanche una sorpresa in questa edizione, ospite sarà Ligabue e il suo nuovo taglio di capelli. Seguirà un Maurizio Crozza masochista, che torna all’ Ariston nonostante il gelo e  le polemiche dell’anno scorso. A  noi aveva fatto ridere. Rinfrescatevi la memoria qui. Non Si fa parlare dietro e ci riprova, apprezziamo la determinazione, anzi secondo noi, me e il mio gruppo d’opinionisti d’appoggio, non esiterà a indugiare su Renzi, uno delle sue imitazioni meglio riuscite. Ricordiamo che ieri è stato premiato il Vincitore delle Nuove proposte: Rocco Hunt con Nu jurno buono, che per festeggiare ha abbracciato mezzo Ariston. Altri ospiti saranno Claudia Cardinale, età 75 anni e Terence Hill, età 74. Il momento international lo riempe stasera l’artista belga Stromae divenuto celebre con la hit di quattro anni fa Alors on danse.

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Inizia la serata! – Apre la serata un Terence Hill posseduto da Brumotti che molto aitante scende le scale in bicicletta per andare a sposare Fazio e Littizzetto. L’abito della Luciana non è il più brutto indossato finora. Inizia la finale con questo sketch, non proprio comico, più di presenza per il Don Matteo monopolizzatore della rete. Il primo cantante di stasera è Giuliano Palma, eccezionalmente senza occhiali, con Così lontano. Segue Noemi con Bagnati al sole. Stasera è vestita come una cattiva dei cartoni Disney. Sponsor!

noemi

Cambio d’abito per la Litti e sale Ron che si esibisce con Sing in the rain. Segue Arisa con Controvento. Stasera riesce ad aprire anche gli occhi, indossa un abito anni ’50 e calpesta insetti invisibili con dei tacchi forse troppo alti per lei. Già proviamo i primi sintomi da Festival, i nostri pensieri vengono annichiliti dalla monotonia. Canta Francesco Sarcina la sua Nel tuo sorriso. Oggi ha scelto un outfit da conte caduto in disgrazia, un hipster un pò decò,  vestito da straccione ma che si destreggia tra continui selfie con l’ultimo modello di i-phone. Cose strane accadono sul palco dell’Ariston. Fazio manda lo Sponsor! e preannuncia Maurizio Crozza dopo la pubblicità. Fazio non vuole proprio sorprenderci, però si rivolge al pubblico in sala dicendo ”Mi raccomando non facciamoci riconoscere” alludendo alla vicenda dell’anno precedente.

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Crozza coinvolge l’Ariston e si riprende qualche piccola soddisfazione dall’anno precedente. Parla all’ Europa dell’Italia dall’eccellenza al disastro più fallimentare. Celebra le grandi opere italiane creando macchiette pittoresche nazional popolari, un tripudio di elogi amorevoli al Bel paese. Ricorda a Giovanardi che Michelangelo era omosessuale, e si chiede come sia possibile che il nostro paese abbia prodotto entrambi, i quali ”non sembrano appartenere neanche allo stesso ceppo evolutivo”. Gioca la carta Razzi, uno dei suoi personaggi più seguiti e amati nonchè indegno politico italiano. ”Oscilliamo perennemente dalla grande  bellezza al grande disastro”. Riflette su John Elkan e la brutta uscita sui giovani nullafacenti, per arrivare  ai grandi contributi italiani al mondo della musica. ‘‘Gli strumenti li abbiamo inventati tutti noi, senza italiani,nel mondo, ma cosa avrebbero suonato?’‘ E il computer? Anche quello lo abbiamo inventato noi ”quando la Apple era ancora sull’albero”. Crozza indugia anche su un dato da noi spesso rimarcato, la senilità senza freni di quest’edizione: ”Hai visto che ospiti che ci sono a Sanremo, io sono il più giovane, abbasso la media”. Conclude con un pezzo cantato nel quale finge di vendere le opere italiane, rigorosamente in nero e con probabili appalti mafiosi. Noi ridiamo, finalmente. Fazio insiste e porta una parrucca al comico genovese, che si trasforma nel suo Renzi, oggi  Presidente del Consiglio dei Ministri. Standig ovation.

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Riprende la gara, si esibiscono i Perturbazione con L’unica e poi Giusy Ferreri con Ti porto a cena con me. Commentare l’outfit della Ferreri arrivati a questo punto ci pare un po’ come sparare sulla croce rossa, evitiamo, ma scrivo tra le facce disgustate del mio gruppo d’opinionisti d’appoggio. Diciamo solo che la verve alla Lana Del Rey non aiuta. Segue il bigodinato Francesco Renga che canta Vivendo adesso. Ma quanto ci tiene ai suoi capelli quest’uomo?E soprattutto, cosa ci nasconde dentro? E’ ora il momento di un altro ospite, il Ligabue nazionale, che sale sula palco con lo stesso taglio di Arisa, però brizzolato. Noi però ce lo ricordiamo quando cantava con il capello ribelle e il gilè muccato. Propone un medley di Certe notti e Giorno di dolore. Seguono il singoli estratto dal nuovo album Vivere. Arriva Fazio sul palco e rovina tutto dicendo ”Sei la mia rockstar preferita” e sbaglia due  volte, una dicendo rockstar. Ligabue lo ferma e per fortuna si rimette a cantare, abbiamo  scampato per un pelo lo spiegone di Mr Ovvio. Canta Per sempre. Sponsor!

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Continua la gara con Renzo Rubino, vestito come Joker di Batman, che canta Ora. Forse per sopperire alla staticità di un esibizione al pianoforte eccede troppo in mossette  e attacchi di schizofrenia facciale. Infatti la Litti non tarda a notarlo: ”Sei posseduto Renzo,chiamiamo un esorcista?”. Segue Antonella Ruggiero con Da lontano. Dato che sono quattro sere che ci ritroviamo ad ascoltare questo pezzo senza riuscire a comprenderne le parole, causa divini vocalizzi, ci siamo muniti del testo.  Scopriamo che è vero ciò che si dice riguardo alla realtà che non può eguagliare la fantasia, le nostre interpretazioni erano senz’altro  più frizzanti. Peccato. Sale Pif sul palco, il presentatore del Prefestival, già Testimone di Mtv ed ex Iena. Viene liquidato velocemente, peccato di nuovo. Si esibisce Raphael  Gualazzi con The bloody beetroots con Liberi o no, e subito dopo Cristiano De Andrè con Il cielo è vuoto. Conclude Frankie Hi NRG con Pedala, propone forzate metafore tra le situazioni della vita e il meccanismo della bicicletta. Non conquista, neanche gli amanti del genere. Fazio ricorda il tema di questa edizione, la bellezza, per presentare il prossimo ospite: Claudia Cardinale.

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Si parla di Luchino, Federico e Marcello. Fazio rivela i cognomi ”per far capire ai giovani chi siano” e svela il mistero: Visconti, Fellini e Mastroianni. Da  giovane mi sento di dire che capisco a chi si riferisca anche solo con il nome di battesimo, quello che non capisco è quale sia il contributo della Cardinale alla kermesse. Dopo la pubblicità viene lanciato l’ultimo ospite, l’artista belga Stromae che fa il suo ingresso in scena assonnato stropicciandosi gli occhi. Si crea subito empatia con il pubblico a casa nelle sue stesse identiche condizioni.

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Allora Sinigallia è stato escluso dalla gara per un ”errore in buona fede” che ha compromesso il singolo proposto Prima di andare via. Si esibisce quindi ora, fuori gara, solo per il piacere di ascoltarlo, Sanremo è pur sempre una vetrina. Bene è mezzanotte, dato che il pubblico di Fazio in media cena alle sette di sera, ci pare ora di eleggere un vincitore. Dopo qualche moina di Paolo Virzì e un cambio d’abito della Litti, un po’ valchiria postmoderna, possiamo aprire la busta.Scopriamo che i tre finalisti dovranno riesibirsi prima della decisione finale. La Litti prima però ironizza con il Premio Frangia a Noemi, Premio Rebibbia a Raphael Gualazzi con Liberi o no e Premio speciale a Renga non c’è mutanda che tenga. I tre finalisti sono: Renzo Rubino, Raphael Gualazzi e The bloody beetroots e Arisa. Tanta pace al buon Renga, ci aveva sperato.

Senza ulteriori indugi, vi risparmio la cronaca delle tre esibizioni, e del medley degli otto artisti delle Nuove proposte, e andiamo dritti al dunque. Il Vincitore della 64° edizione del Festival di Sanremo è Arisa.

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