Sanremo: l’ironico riassunto della terza puntata

Sanremo: l’ironico riassunto della terza puntata

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Aspettando la terza puntata – Bene bene popolo di Female World, ci apprestiamo a seguire in diretta la terza puntata del Festival nazionale. Reduci da giorni di consuete polemiche, che come i fiori non possono proprio mancare a Sanremo, seguiamo il frizzante Pif introdurre la serata con il suo Prefestival, Sanremo&Sanromolo. Intanto ricordiamo che l’attesa del terzo appuntamento è stata scandita dai commenti vari sul flop di ascolti di questa edizione, per Fazio e Leone da imputare alla partita di calcio, per il resto del mondo al mancato sprint di quest’anno, dato che la memoria ci assiste e ci pare ricordare che ogni anno Sanremo e Champions finiscono  per accavallarsi, ma non ogni anno lo sport vince così facilmente. Ma non è finita qui, il ”Che palle” pronunciato da Fazio in conferenza stampa stamane è continuato a riecheggiare da un media all’altro. La vicenda ha visto un giornalista domandare, all’ apparentemente serafico Fazio, se il suo perenne buonismo può aver infastidito e influito nello share basso, Fazio ci pensa e poi sbotta: ”Non sono più disponibile a sentire la parola buonista, non ne posso più, proprio mi ha rotto le palle in un modo pazzesco..” conclude più soft ”In un paese fatto, costruito di rabbia, interpretare la buona educazione e la civiltà per buonismo è un’istigazione a delinquere.” 

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 Anticipazioni e diretta della terza serata – Ma cosa ci aspetta in concreto questa sera?Allora innanzitutto ci tocca riascoltare i 14 brani scelti tra i big nelle prime due serate, tutti e 14 si. Poi il Festival dei non giovani tenta di strizzare l’occhio a un target non suo, proponendo le  4 Nuove proposte in questa serata. Questi 4 baldi giovani, che si esibiscono a dimostrazione che l’accesso all’ Ariston non è precluso ai minori di 50 anni, dovrebbero essere, in ordine di apparizione sul palco:  Rocco Hunt, Veronica De Simone, The Niro e Vadim. L’ospite d’onore di stasera non abbasserà l’età media della kermesse, ma soddisferà i nostalgici: Renzo Arbore. E ancora Damien Rice, Luca Parmitano, un doveroso omaggio a una sentita assenza nel mondo della musica, ma non vi diciamo altro altrimenti rasentiamo lo spoiler. Si apre il sipario, inizia la terza serata.

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L’omaggio ad Abbado – Fabio Fazio apre la terza serata del Festival con l’intento di celebrare il grande maestro e direttore d’orchestra, senatore a vita, che si è spento a Bologna lo scorso 20 gennaio 2014, Claudio Abbado. L’Orchestra de La Fenice di Venezia si esibisce con Mozart omaggiando questa celebre memoria, e ne segue il rispettoso applauso  del pubblico.

Inizia la gara? – Lo dice Fazio, ma poi indugia in un pensiero a tutti gli ucraini coinvolti nella dissidenza armata. Poi, un po’ più convinto dice ”Torniamo al festival” ma  finge di nuovo, perchè inizia  l’ingrato elenco dei codici di tutte le canzoni per il televoto. Inizio un po’ fiacco, la gara non si intravede. Attendiamo.

Inizia la gara! – Via al televoto, arriva ”Lucianina” e Sanremo, dopo tre finti inizi ufficiali, inizia davvero. Il primo sul palco è Renzo Rubino con la sua Ora. Segue senza intoppi, ne ulteriori indugi Giusy Ferreri con Ti porto a cena con me. La performance non suscita commenti particolari, molto accademica, ci si può concentrare un attimo sulla mise non proprio elegantissima scelta della cantante che  non brilla certo per il suo stile. Brillano i vestiti per lei. Sponsor!

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Sale Frankie Hi NGR che rappa con i capelli bianchi un pezzo intitolato Pedala. Lo smoking c’entra con la canzone quanto lui con il Festival della canzone italiana. Gli occhiali e le mossette completano l’inquietante scenario. Segue Raphael Gualazzi con The bloody beetroots, Fazio ironizza sull’aspetto del technospiderman. Si ride poco, pero ora. La voce del Bublè nazionale riempie la sala sulle note di Liberi o no.

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A seguire la performance di Cristiano De Andrè con Il cielo è vuoto. Una canzone parlata, anche sputacchiata, convince il pubblico, se non altro per la determinazione nello scandire le parole. Non si è figli d’arte per nulla!? Sponsor! Non voglio cadere nella retorica ma siamo al quinto cantante e al quarto spazio pubblicitario, senza pubblicità Sanremo probabilmente finirebbe alle dieci e mezzo di sera. Arriva il Momento di Lucianina, che seduta a gambe incrociate intrattiene uno sketch dei suoi, con i quali  sono anni che fidelizza il pubblico italiano. Le sento dire un paio di battute già sentite a Che tempo che fa, un paio lette sui suoi libri e un altro paio lette sui libri e già dette a Che tempo che fa. E poi giù a ironia di genere, i soliti vecchi affezionati uomini belenghi e  donne alle prese con l’invecchiamento corporeo. Sorprende? Non direi, il pubblico stiracchia applausi timidi. Di novità per ora non se ne vede.

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Qual’è il tema di questa edizione? – Dopo la retorica su ciò che è bello, bello davvero, dentro, ovviamente, scopro che il tema di quest’edizione del Festival è la Bellezza. Lo scopro alla terza serata. Forse i vestiti scelti mi hanno disorientato. Il monologo edificante mi ha disorientato a tal punto che pensavo che uscisse Saviano da qualche parte. Per fortuna la musica mi ridesta e un artista Dergin Tokman che rende con i fatti ciò che detto a parole sa di speculazione. Affetto da polio nell’infanzia oggi è uno dei ballerini più celebri al mondo.

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Flash mob medley inatteso – Le attese vengono soddisfatte. A Sanremo succede qualcosa che rompe la monotonia creata. Super medley stile flash mob organizzato con una scenetta con Fazio e Littizzetto un po’ impacciati. La platea rumoreggia, un uomo del pubblico ripete ”Basta!E’ il festival della canzone? Bisogna cantare!”. E inizia a cantare.Viene accompagnato fuori da un uomo della sicurezza, che però inizia a cantare anche lui, si aggiungono voci gospel femminili dalla sala. Il pubblico coinvolto non ci crede, si sveglia anche lui dall’assopimento e ride all’unisono alla frecciata del conduttore ” Per essere chiari, questo, questo l’abbiamo organizzato noi” alludendo alla scenetta dei due operai dell’esordio della prima puntata. Sale sul palco Francesco Sarcina, con Il tuo sorriso attendiamo  anche stasera il selfie da star decadente.

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E’ il momento dei Perturbazione con L’unica. Segue Francesco Renga e la sua Vivendo adesso. Modernissimo lancio dell’ hashtag di #Sanremo2014per commentare su tutti  i social network”. Metà dei presenti in platea sentono per la prima volta la parola hashtag, annuiscono confusi.  Canta Riccardo Sinigallia la sua Prima di andare via. Un deja-vu materializza i Tiromancino sul palco dell’Ariston, la somiglianza della voce, del testo e della base melodica generale un po’ stride con il concetto di canzone inedita. Plagio no, ma autonomia stilistica neanche. Sponsor! 

E’ arrivato il momento del Renzone nazionale, Renzo Arbore, che si rivela il vecchio animale da palcoscenico che è. Lo troviamo frizzante mentre ironizza sulla senilità, tra il non puerile pubblico dell’Ariston. Fazio non regge il ritmo, da casa ci si domanda chi sia più giovane tra i due. Mi distraggo un attimo e ritrovo Arbore all’ottava barzelletta sulla Secessione e sugli strumenti musicali. Temo abbia perso l’attimo giusto per concludere la presentazione. Attacca la musica, giusto in tempo.

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Dopo 20 minuti di Arbore intenso Sponsor! Questa performance mi ha lasciato un quesito dolce amaro: ma, un ragazzo giovane, una fascia d’età under 20, quanto potrà mai sentirsi coinvolto in un medley nazional-popolare più datato che classico?! Non credo che il resto della serata mi soddisferà con una risposta. Intanto sale sul palco Noemi, canta Bagnati dal sole, indossa una mise da battaglia che, per fortuna, non eguaglia l’aspirazione elfica del precedente abito, e la valorizza senz’altro maggiormente.

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Segue sul palco un Robert Smith  molto truccato stasera. Ah no, mi dicono si tratti di Antonella Ruggiero con Da lontano, pezzo dai grandi vocalizzi, molto etereo, perfetto per le pubblicità epiche della Mulino bianco. Di tutto il ritornello si intuisce giusto la parola ”lontano”. Il resto alla fantasia delle singole interpretazioni. Si preannuncia la performance di Arisa, ma prima Sponsor! 

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Arisa con un abito realizzato in domopak  incanta la sala con la sua voce melodica e il pezzo Controvento. Segue Giuliano Palma con Così lontano e conclude la parte dei big della serata. Prima delle nuove proposte di questa gioventù da fine serata, rinvigoriamo gli animi con gli ospiti. Un Damien Rice dalla voce suadente ha conquistato le donzelle presenti all’Ariston, fascino irlandese, sound melodico, un bel momento, uno dei pochi internazionale. Luca Parmitano, il prode astronauta italiano si rivolge al target maschile. Peccato, niente costume da Buzz Lightyear. E’ ora il turno delle 4 Nuove proposte. Sponsor! e cambio d’abito.

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Questi giovani Sanremo sembra li debba avere ma non sa proprio valorizzarli. Si esibiscono Rocco Hunt con la sua impronunciabile,ma fortunatamente scrivibile Nu juorno buono, The Niro con 1969, Vadim e La modernità, un titolo avanguardistico dato il contesto, e la  Veronica Di Simone con Nuvole che passano. Segue la lettura della classifica parziale, una classifica che vale circa il 25% del verdetto finale. Nella scalata dei 14 posti il pubblico rumoreggia a ogni posizione. Il podio: bronzo a Rubino, argento ad Arisa, oro a Renga. Il pubblico è sveglio e felice. I due finalisti tra i giovani sono Rocco Hunt e The Niro. I vinti vengono liquidati con spallucce, finisce la terza serata di Sanremo. A domani.

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COMMENTI

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    […] – Anche l’ anteprima alla seconda serata di ieri diverte e intrattiene, mentre si attende la terza puntata di Sanromolo di stasera. Pif in queste due introduzioni parla di ascolti, incontra il  personale […]