Sanremo: la diretta della quarta serata

Sanremo: la diretta della quarta serata

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Aspettando la diretta – Sul divano, in attesa della quarta e penultima serata del Festival Invisibile, io e il mio circolo d’opinionisti d’appoggio, obbligati alla visione della kermesse dalla sottoscritta per  rilevare reazioni e commenti della cosiddetta ‘pancia del paese”, ci ritroviamo a porre un quesito. Ma, data la lettura degli indici di ascolto abbastanza imbarazzanti, quest’edizione del Festival, chi se la sta vedendo? Siamo solo noi redattori a sorbirci ore e ore di nenie per spirito di servizio, illusi della necessità di raccontare  al pubblico un evento che, a quanto sembra, al pubblico pare non interessare? C’è chi ha rimproverato Fazio di non essersi minimamente posto il problema di un dialogo con i giovani, lui ha ribattuto:  “Abbiamo ospitato Rufus Wainwright e Damien Rice, stasera ci sarà Paolo Nutini”. Evidentemente con ”giovani” Fazio intende trentenni. Ha poi pensato bene, su quest’onda di ”positività” di lanciare altri due ospiti d’eccezione: Claudia Cardinale e il mago Silvan. Giuro non mi sto prendendo nessuna licenza artistica, trattasi di mera verità. Come se non bastasse oggi si vocifera riguardo una potenziale esclusione di Riccardo Sinigallia, il quale avrebbe presentato a Sanremo un pezzo non proprio inedito, come attesta il video virale, arrivato oggi in ogni dove. Stasera la sentenza.

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Prefestival – Pif e il suo Sanremo&Sanromolo introducono il Festival anche stasera. Con il solito cipiglio stralunato e irriverente Pif si accanisce su quel donnone di Valeria Marini alle prese con la sua pluriconfutata professionalità, viene immortalata infatti nella difficile impresa di tagliare un nastro inaugurale. Viene poi  presentata una piacevole sequela dei ‘‘sosia rigorosamente ufficiali” presenti sempre a Sanremo. Gli sketch di Pif sono gli unici momenti di questa edizione in cui si riscontra una, seppur tenue, connessione tra pubblico italiano e la grande kermesse.

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Inizia il Festival! – Apre questa quarta serata di Sanremo Marco Mengoni, il vincitore di Sanremo 2013, canta Io che amo solo te, del 1962. C’è un giovane sul palco, dato focale da rilevare, possiamo quindi sperare in un’inversione di tendenza?La camera inquadra Lucianina mentre sorseggia un aperitivo con un soggetto non meglio definito con un casco nero che cela la sua identità. Mistero a Sanremo, e siamo a due qualità inattese. Salgono sul palco i Perturbazione che si cimentano ne La donna cannone di De Gregori. Fazio quasi non se ne accorge ma canta una Violante Placido con un abito di pizzo più stonato di lei. Pare abbia voluto aggiungere ”cantante” ai mestieri che non sa fare, ma si sa i figli d’arte possono fare un po’ quel che vogliono in tv, attendiamo con trepidazione la fine della lista.

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Lucianina porta il suo uomo mascherato sul palco, paventando una relazione ufficiosa con il silenzioso sconosciuto. L’uomo si smaschera e si rivela essere Beppe Vessicchio. Poi  dicono che la crisi non esiste. Sul palco salgono Francesco Sarcina e Riccardo Scamarcio, con delle bacchette in mano. Cantano Diavolo in me di Zucchero. Signori è arrivato anche il ritmo, finalmente, il terzo grande assente di quest’edizione. Scamarcio non canta, ma si difende alla batteria. Deve essere divenuto consapevole che il suo fascino aumenta se non proferisce verbo. Sarcina mi convince, può effettivamente esserci un diavolo in lui, stasera e non solo. Poi rovina tutto con un selfie, includendo un impacciato Fazio. Sponsor!

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Ritorno dalla pubblicità. L’improbabile coppia Frankie Hi NRG e Fiorella Mannoia. Si esibiscono nella Boogie di Paolo Conte. L’ abito della rossa nazionale è il primo a non suscitare sdegno nel mio gruppo di opinionisti. Scelta del brano riuscita,le due voci e aspirazioni differenti si sposano dignitosamente col il ritmo allegro del pezzo. Intrattengono e divertono, la calda voce della Mannoia aiuta molto. Ballano anche sul palco, esibizione semplice ma d’effetto. Promossa la strana coppia. Fazio quasi non ci crede e tenta un ”c’è un allegria pazzesca stasera’‘.

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Fazio si accinge a presentare la giuria. Il presidente di giuria Paolo Virzì presenta i componenti: Paolo Jannacci, Silvia Avallone, Aldo Nove, Lucia Ocone, Silvio Orlando, Giorgia Surina, Rocco Tanica, Anna Tifu e Piero Maranghi. Fazio gli ricorda la grande responsabilità di cui sono investiti. Io li vedo tranquilli. Sale sul palco Noemi, che sceglie di ricordare Ivano Fossati con La costruzione di un amore. L’ abito giallo che indossa sbatte con il suo colorito, con quello di Fazio, della Littizzetto e di tutta l’orchestra. Decide quindi di  sedersi al pianoforte. Sponsor!

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E’ ora il momento di Francesco Renga, uno dei big più quotati di quest’edizione, in coppia con Kekko Silvestre dei Modà. Omaggiano Bennato con Un giorno credi di. Se in sala ci fossero delle ragazzine ora si strapperebbero i capelli tra gridolini convulsi, ma non ci sono, ci sono le loro nonne in sala, che paiono comunque apprezzare. La canzone ne esce un po’ peggio di loro. Finita l’esibizione una Littizzetto scalza e un Fazio impomatato salutano gli italiani dall’estero. Poi Lucianina introduce il prossimo ospite con le parole: ”Ne abbiamo scongelato un altro”. Entra il mago Silvan. La conversazione che segue è: Silvan ”Sono qui per divertirvi” e Fazio ”Attenzione potrebbe essere pericoloso”. Trucchetto stravisto. Fazio si diverte, in solitaria.

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Ron rompe gli indugi, pronto con Cara la canzone di Lucio Dalla del 1980Segue Arisa che sceglie Cuccurucucù di Franco Battiato. Le scarpe e il rossetto hanno colori improbabili, rimedia con lo spirito positivo e la spensieratezza che ricrea sul palco. Fazio addirittura zompetta allegro, lancia lo Sponsor! e preannuncia il prossimo ospite: Gino Paoli. Per amor d’informazione dobbiamo rilevare che Paoli è lucido e presente, sa dove si trova, pare anche ciò che sta facendo. Repertorio talmente vintage che servirebbe una nuova parola per rendere l’anacronismo. Assopimento generalizzato. Sponsor!

 

 

8Incomincia la gara dei giovani. Sembrerebbe almeno l’una e invece no, sono solo le dieci e mezzo. Cambio d’abito della Littizzetto, questo la invecchia solo di una diecina d’anni. Si esibisce Diodato con Babilonia. Il ragazzo sussurra il suo struggente amore, total black, molto intimo. Le faccette sono impagabili, eguagliano quasi i selfie di Sarcina. Molto sanremese la sua Babilonia. Entra Zibba, che porta il pezzo Senza di te. Voce bassa, roca, vissuta, sound lounge coinvolgente, pecca nella presenza scenica. Un omone in jeans, spilletta appuntata alla giacca e mano in tasca ritma la competizione con sonorità jazz e disinvoltura casual. E’ il momento di Rocco Hunt e Nu jurno buono. Ci ricorda un po’ la prima Arisa, si  presenta sul palco sorridente e un po’ impacciato, fidelizza il pubblico con la tenerezza. Poi cita la terra dei fuochi nel testo, e al senso di colpa collettivo piace soffocare i propri impulsi con queste sublimazioni. Tenta un ”voglio vedere tutte le mani su” da casa ridono tutti per la prima volta dall’inizio della serata. Ovazione. Conclude la parentesi giovane della puntata un lievemente inquietante The Niro con 1969. Sponsor!

9Sul palco Luca Zingaretti cita Peppino Impastato, nomina i Cento passi, parla della bellezza, presunto tema di questa edizione. La mafia a Sanremo, solo un minuto, poi scatta subito la promozione dello sceneggiato che andrà in onda sulla rete. Fazio  ha défaillance continue, un attimo imita il buon Mike Buongiorno, un attimo dopo Bruno Vespa. Questo Sanremo, tra le tante vittime, ha compromesso  anche la serenità emotiva del conduttore. Si ricorda però di soffermarsi sull’ eliminazione di Riccardo Senigallia, il genio che ha presentato al Festival una canzone già canticchiata in giro quest’estate. Domani Fazio lo fa cantare, ma solo perchè è molto buono.

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Raphael Gualazzi gioca sul facile, propone Nel blu dipinto di blu di Modugno. Sbagliare questa prevede una premeditazione diabolica. Ci avviciniamo al rischio, per fortuna il pianoforte lo sa suonare. Sponsor! Siamo alla tredicesima pubblicità del nastro adesivo da dentiera e ho una confusione di automobili tedesche in testa.

Torniamo all’Ariston, c’è Cristiano De Andrè, che ha scelto Verranno a chiederti del nostro amore, canzone del padre.  E ora il più giovane dei big in gara Renzo Rubino che si esibisce con Simona Molinari in Non arrossire di Giorgio Gaber. La sorpresa sarebbe l’arrivo inaspettato della Molinari, ma l’hanno annunciata, e non so, neanche le sorprese ti lasciano in questo Sanremo. Duetto non riuscitissimo.

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Fazio pensa ci sia bisogno di ”tornare indietro nel tempo”. Da casa ci si chiede se sia possibile più di così. Sul palco Enrico Brignano rendo omaggio ai 60 anni della Rai con un monologo. Canta Lulù di Aldo Fabrizi, vestito di tutto punto, riempendo teatralmente il palco.  Fanno cantare anche Brignano, di ridere non se ne parla proprio, Sanremo ci vuole tristi o innamorati o tristi innamorati  al massimo. Forse ci sarebbe stata bene una piccola pausa d’intrattenimento tra una canzone e un’altra.  Ma anche le pause sono canzoni. Ovviamente anche  Brignano è venuto a promuovere lo spettacolo che andrà in onda sulla rete.

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Il prossimo big è Giusy Ferreri che con Alessio Boni e Alessandro Haber  canta Il mare d’inverno di Enrico Ruggeri. Il pezzo inizia con un momento un po’ alla Cast Away e prosegue con i tacchi della Ferreri che monopolizzano la scena sul palco. Data l’ora avanzata siamo grati per la scelta di un brano perlomeno ritmato, ammettiamo che la presentazione apocalittica ci  aveva preparato al  peggio. Segue Antonella Ruggiero con i New trolls che si esibiscono in Una miniera.

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Fazio e Luciana si trovano a spiegare al museo  vivente della platea che i New trolls suonano con i tablet, poi al pubblico a casa come usare i social network per commentare il Festival. Ovviamente Fazio finisce a parlare di cyberbullismo e conclude il discorsetto da pubblicità progresso dicendo, lo giuro: ”un ragazzo su tre è sempre collegato ad internet, attenzione a come lo usate”. Tra il pubblico in sala c’è chi parla di stregoneria.  I tablet, contro ogni mia previsione, resistono agli acuti eterei della Ruggiero. Il prossimo ad esibirsi è Giuliano Palma e la sua orchestra, che porta I say i’ sto ‘cca di Pino Daniele. Fazio cede e presenta Riccardo Sinigallia imitando il Principe Filiberto. Canta con Laura Arzilli, Paola Turci e Marina Rei un pezzo di Claudio Lolli, Ho visto anche gli zingari. Sono tanti per una canzone sola.

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Si concludono così i brani celebrativi dei grandi classici italiani. A mezzanotte e mezza arriva l’ angolo internazionale, come quello giovane, un po’ ombrato dalla prepotente spinta nostalgica di quest’edizione. Sul palco Paolo Nutini ”una delle voci più convincenti del presente”. Il cantante scozzese omaggia le sue origini italiane con Ti voglio bene assai, per poi continuare con uno dei brani che lo hanno reso celebre.  Parla ”un pochino italiano” e ci dice che adora Dalla e Celentano. Continua con Scream un nuovo singolo dal nuovo album. Ospiti che non vengano a venderti qualcosa no.

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E’ il momento dei premi. Il Premio della critica Mia Martini sezione Nuove proposte lo vince Zibba, il cui nome significa ”sia sigaretta che freddo ma in realtà è un nomigliolo scolastico’‘ci rivela. Il Premio Miglior arrangiamento è di Renzo Rubino per la canzone che però  non è andata in gara nella scelta tra le due proposte. Il Vincitore della Sezione nuove proposte 2014 è Rocco Hunt. Piange. Abbraccia tutti. Noi lo avevamo detto.

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Finisce la quarta serata del 64° Festival della canzone. Siamo spossati, sentiamo solo l’esigenza di condividere l’unica innegabile certezza conquistata in questi giorni. L’esposizione prolungata a Sanremo può portare l’emergere di sintomi quali inappetenza, sbalzi umorali e cefalee. Tenere lontano dalla portata di minori. A domani!

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