Sanremo 2014: da Grillo alla lettera degli operai

Sanremo 2014: da Grillo alla lettera degli operai

Il Festival di Sanremo o meglio dell'imprevedibile, tutte le sorprese di questa edizione, da Grillo ai due operai sulla trave

La mina vagante – Beppe Grillo è eccezionalmente presente a questa  edizione di Sanremo, dopo un’assenza di anni, ritorna con una veste tutta nuova. Non più comico, o meglio non solo, il portavoce del Movimento 5 stelle crea scompiglio, per ora solo fuori dal teatro dell’Ariston. Da stamattina si parla della sua presunta presenza al Festival, confermata quasi subito sia dal Grillo nazionale sia dalla dirigenza Rai. Il comico genovese ha acquistato privatamente due biglietti per la prima serata, e sarà accompagnato da Roberto Fico, il presidente della commissione vigilanza Rai. Fabio Fazio si è dimostrato tranquillo interrogato riguardo la difficile gestione della presenza di Grillo, vissuto dai media come una mina vagante: ”Noi adesso dobbiamo occuparci di quello che prevede la scaletta, che è già un lavoro gigantesco. Occuparci dell’imprevedibile è una cosa che al momento non abbiamo il tempo di fare. Secondo me è un rischio che non esiste”.

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Il comizio – Beppe Grillo è arrivato alle ore 19, e senza farsi attendere ulteriormente ha improvvisato un comizio sul red carpet, rivolgendosi direttamente al pubblico astante. ”Oggi la Rai è la maggiore responsabile del disastro economico, politico e sociale del Paese. La Rai ce la dobbiamo riprendere, è nostra, deve fare servizio pubblico, senza partiti e senza pubblicità”. Ha poi continuato: ‘‘E’ tutto così precario come l’informazione, che è capovolta. Parlate del nulla, del vuoto .Allora andiamo al vuoto per antonomasia: Il festival di Sanremo.”  Grillo non risparmia nessuno, cita Renzi, l’onnipresente Berlusconi e accenna anche agli stipendi imbarazzanti dei conduttori del Festival. La folla si placa, e Grillo entra. Il Festival comincia tra mille attese e con la coscienza che oltre ad essere il consueto Festival della polemica, sarà eccezionalmente anche il Festival dell’Imprevedibile

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I due operai sulla trave – Appena Fazio saluta il pubblico e inaugura la 64° edizione del Festival della musica italiana, due voci interrompono il silenzio reverenziale. Sono le voci di due operai che dalle impalcature urlano frasi riguardo al loro disagio sociale economico. Sono senza microfono, lasciano una lettera nelle mani di Fazio, che la prende, e ci pensa un po’ su prima di leggerla. Temporeggia retoricamente, cita il compleanno di De Andrè, mentre la lettera rimane lì tra le mani. Grillo non viene inquadrato, noi attendiamo. La lettera rimane muta. Solo dopo Ligabue e Fazio legge l’appello dei due uomini che dalle travi cercavano una vetrina per poter esporre i loro problemi.

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