Rosy Canale, una storia di ordinaria resistenza

Rosy Canale, una storia di ordinaria resistenza

Ieri era alle Nazioni Unite per la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, e il 9 dicembre sarà al Teatro Vittoria di Roma con Malaluna, lo spettacolo che racconta la sua storia: è Rosy Canale, uno dei tanti esempi di ribellione alla ndrangheta da parte di donne calabresi. Ridotta in fin di vita per essersi opposta alle cosche, dopo la strage di Diusburg ha fondato il Movimento delle Donne di San Luca, e ora porta a teatro “Malaluna - storie di ordinaria resistenza nella terra di nessuno", con le musiche di Franco Battiato.

Ieri era alle Nazioni Unite per la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, e il 9 dicembre sarà al Teatro Vittoria di Roma con Malaluna, lo spettacolo che racconta la sua storia: è Rosy Canale, uno dei tanti esempi di ribellione alla ndrangheta da parte di donne calabresi. Classe 1972, nata a Reggio Calabria, nel 2003 era una giovane imprenditrice di successo con il suo locale, “Malaluna” appunto, che era diventato, secondo un’indagine dell’Espresso, uno dei dieci più di tendenza in Europa. Dopo essersi opposta più volte allo spaccio di cocaina nel suo locale, come imponevano le cosche di Reggio, subisce un violento pestaggio, che le costa fratture multiple: i denti, un braccio, una mano, tre costole, il femore. Si riprende dopo otto mesi di ricovero e tre anni di riabilitazione, ma c’è un altro evento che dà una svolta alla sua vita, e che tutti ricordiamo, ormai, come storia recente.

Rosy Canale med sin dotter

DALLA STRAGE DI DUISBURG ALLE DONNE DI SAN LUCA – Nel ferragosto del 2007 in Germania vengono uccise sei persone, davanti a un ristorante italiano: l’agguato, ricordato come Strage di Duisburg dal nome del paese in cui è avvenuto, rientra nella lunga guerra fra le cosche di San Luca, il paese dell’Aspromonte considerato la capitale della ‘ndrangheta mondiale. Rosy decide quindi di trasferirsi lì, dove fonda il Movimento delle Donne di San Luca, che riunisce madri, sorelle, mogli e figlie di toccate da lutti di ‘Ndrangheta, con l’obiettivo di creare opportunità formative, lavorative e culturali in un territorio ad altissima penetrazione mafiosa. “La violenza ha cambiato la mia vita in maniera drastica. Il mio nome poteva essere nella lista delle vittime della ‘ndrangheta, ma io non sono morta”, ha detto, raccontando la sua storia.

DAI PREMI ALLE INTERVISTE AL TEATRO – Nel 2008 Rosy Canale ha vinto il Premio per la Legalità del Comune di Locri e nel 2012 il Premio Brutium Città di Cosenza. Hanno parlato di lei diversi giornali e riviste straniere: il Los Angeles Times nel 2008, la rivista svedese Dagens Nyheter, il britannico The Guardian, che l’ha intervistata nell’agosto del 2012. Da qualche settimana, Rosy Canale racconta la sua storia nei teatri italiani con “Malaluna – storie di ordinaria resistenza nella terra di nessuno”, con la regia di Guglielmo Ferro e le musiche di Franco Battiato. Dopo l’anteprima calabrese voluta da Rosy il 13 ottobre a Soverato, in provincia di Catanzaro, lo spettacolo è stato al Franco Parenti di Milano e Teatro Colosseo di Torino, e il 9 dicembre sarà a Roma al Teatro Vittoria, fra le iniziative del Premio Nazionale Paolo Borsellino (info biglietti sul sito www.teatrovittoria.it).

Fra le altre tappe previste al momento, ci sono:
8 marzo 2014 Teatro Apollonio di Varese;
14 marzo La Contrada Teatro Stabile Di Trieste;
27 marzo Teatro Duse di Bologna.

COMMENTI

WORDPRESS: 0