Ritratto di Giuseppe Verdi: l’eleganza d’un Maestro, d’un teatro, di un’epoca

Ritratto di Giuseppe Verdi: l’eleganza d’un Maestro, d’un teatro, di un’epoca

Conversazione sull’opera “Giuseppe Verdi in cilindro” di Giovanni Boldini, 1886

Non sono mai entrata nel Teatro La Scala di Milano, ma ‘in realtà’ non è vero. Io in quel teatro ci sono entrata tante volte, tutte le volte che, sin da bambina, ho ammirato il ritratto di Giuseppe Verdi del grande pittore Giovanni Boldini.

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Perdetevi in quello splendido viso di vecchio e raffinato signore d’altri tempi, in quelle stupende rughe, in quegli occhi grigio-azzurri, pensosi e disincantati, che sanno tutto della vita.  Poi osservate l’eleganza del nerissimo cilindro in contrasto con la candida sciarpa: chapeau alla classe del grande Maestro Verdi e del grande pittore Boldini.  Ma quando mi incanto su questo ritratto non vedo solo il Maestro, mi sembra di sentire gli orchestrali accordare gli strumenti, il chiacchiericcio del foyer, avverto anche il fruscio delle sete, dei velluti delle signore, il profumo di cipria, vedo il bagliore elegante delle perle, lo svolazzare dei ventagli e tanto altro ancora.

Anche la storia dell’elaborazione di questo ritratto è piuttosto affascinante, basti dire che incredibilmente il disegno è stato completato in un’unica seduta di circa 5 ore, un magnifico pastello su supporto cartaceo 65×54 cm. All’inizio fra il pittore ed il Maestro c’era aria di nervosismo, perché Boldini aveva realizzato un precedente ritratto in moltissime sedute, che avevano annoiato a morte il compositore, ma si dice che il pittore fosse continuamente disturbato dalle osservazioni della moglie e di un amico del Maestro. Fortunatamente quel giorno Verdi era solo e Boldini potè procedere spedito col suo formidabile pastello, perciò dopo circa due ore, il Maestro apprezzando enormemente il ritratto ancora incompiuto, decise di fermarsi a pranzo dal ritrattista, per non sciupare il momento magico e consentire di completare l’opera. Così Boldini finì in cinque ore un grande capolavoro ricco di fascino ed anche d’un certo mistero; è come se Verdi con quello sguardo volesse dirci qualcosa di particolare ed intenso riguardo alla sua vita o forse alla sua arte.

A proposito, potete ammirare questa splendida opera alla Galleria D’Arte Moderna di Roma: l’ultima volta che l’ho visto però il Maestro mi sembrava un po’ corrucciato, il quadro mi pareva appeso troppo vicino ad una porta, senza la giusta luce, senza l’importanza che secondo me merita.

Daniela Poduti Riganelli

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