Ricordando Doris Lessing

Ricordando Doris Lessing

Si è spenta ieri la grande scrittrice Doris Lessing: un ultimo saluto alla donna premio nobel della letteratura

Ricordando Doris LessingSi è spenta ieri Doris Lessing e presto la notizia ha fatto il giro del mondo. A ricordarla tantissimi personaggi, a lei vicini e a lei lontani, ma che comunque hanno saputo vedere la grandezza di una donna che ha dedicato la sua vita alla scrittura e alle storie delle persone. Riportiamo oggi le parole di Dacia Maraini che la ricorda dicendo: “Si arrabbiava quando la chiamavano femminista. Non gli piaceva questo “ismo”, gli “ismi, sono d’accordo con lei, un po’ limitano. Lei invece era una grande scrittrice ed essendo donna aveva una particolare capacità di immedesimarsi nella sensibilità femminile”.

Doris Lessing From the Fay Godwin Archive at the British Library

Il romanzo inedito– L’amico e agente Jonathan Clowes racconta che la Lessing si è spenta di domenica mattina presto, in pace, nella sua casa a Londra. Dice “ È stata una romanziera magnifica con uno spirito affascinante e originale. È stato un privilegio lavorare con lei e ci mancherà enormemente”. Lei stessa diceva di sé: “Sono nata per scrivere, geneticamente. Voglio raccontare storie.”. E Doris Lessing continuerà a raccontare anche dopo la morte: a Febbraio per Fanucci uscirà un romanzo inedito. È il primo volume del ciclo fantascientifico Canopus in Argos a cui lei ha dedicato l’ultima parte della sua vita, e s’intitola Shikasta.

L’ultimo saluto- Nel 2007 quando aveva ricevuto il Nobel per la letteratura, fu colta di sorpresa: “Oh Christ”, disse. Così la vogliamo ricordare oggi, alla fine della sua strada: la signora con lo chignon di capelli bianchi sempre circordata dai gatti, di Hampstead, il quartiere della sinistra chic londinese. Vi lasciamo con le sue parole, quelle di un incipit di uno dei suoi più grandi romanzi, Memorie di una sopravvissuta: “Tutti noi ricordiamo quel tempo. Non fu diverso per me da quel che fu per gli altri. Eppure, continuiamo a raccontarci in ogni particolare gli eventi che abbiamo condiviso, e ripetendo, ascoltando, è come se dicessimo: «Fu così anche per te? Allora è vero, fu proprio così, deve essere stato così, non era un mio sogno»

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