L’amare e il sentirsi amati genera energia propulsiva, gioia creatrice che moltiplica la vita attraversando le generazioni
Da quasi un mese oramai, è iniziato un nuovo anno e abbiamo fatto tutti, chi più chi meno, un bilancio dell’anno trascorso – il 2014 -, soppesando dispiaceri e disavventure da una parte e gioie e soddisfazioni dall’altra. Certo è che speriamo sempre che l’anno nuovo ci porti tutto quello che ci manca. E ci pare manchi sempre tanto. Spesso vediamo il bicchiere mezzo vuoto e non comprendiamo come il mezzo pieno ci sia stato e c’è, ce lo siamo gustato e lo stiamo gustando. D’altronde, lo abbiamo sperimentato tutti in qualche circostanza della vita, ci si accorge del valore di quello che si ha quando viene a mancare. Molte volte, comunque, soffriamo per amore o meglio, sarebbe giusto dire, per la mancanza d’amore. Anzi, in realtà, questa è la causa principale per cui si soffre su questa terra. Se ci fosse l’amore, quello autentico, che ti fa desiderare davvero il bene, non esisterebbero tante sofferenze. Non ruberemmo, non tradiremmo, non inquineremmo, non uccideremmo e così via… non creeremmo una catena infinita di disastri nell’ambiente e nei cuori.
Roberto Benigni ha riportato l’attenzione di molti sui Dieci Comandamenti, ricordando che rispettarli vuol dire in pratica amare sentendosi amati e quindi essere felici. Si tratta di indicazioni importanti perché l’uomo riesca a convivere nella pace con i suoi simili e a godere dell’armonia e della bellezza del Creato. Rispettare i comandamenti non si traduce in un peso da portare solo se si comprende che si tratta di un dono, di un dono di Dio, che suggerisce come vivere perché non si debba soffrire a causa del male che ci procuriamo l’un l’altro. In fondo è semplice, eppure è così complicato quando l’egoismo ci acceca e perdiamo la dignità diventando schiavi di ciò che vogliamo possedere. Spesso degradiamo l’amore, confondendolo con un sentimentalismo melenso, che non ha nulla a che vedere con il vero bene, o con un senso di potere sull’altro che può arrivare a distruggerlo, riducendo magari tutto solo a piacere e attrazione fisica.
Parlare dell’amore sembra scontato, si rischia di ripetere frasi fatte e retoriche, eppure non c’è argomento più nuovo e sempre attuale perché ogni attimo siamo messi alla prova, nella coppia, nella famiglia come al lavoro, e possiamo scegliere il calore e la tenerezza dell’amore o il gelo e la durezza dell’indifferenza e dell’odio. Se si detesta il vicino di casa, si guarda in cagnesco chi potrebbe prenderci il posto in una fila, si gettano i rifiuti come capita, si approfitta di ogni situazione a discapito degli altri, non ci si potrà lamentare delle guerre e dei morti, dell’inquinamento e delle terribili patologie e cataclismi che genera, della corruzione della politica e di qualunque altra ingiustizia e calamità. Davvero la mancanza d’amore vero in ogni nostra azione ha un effetto a cascata sulla realtà quotidiana, anche se tendiamo a non riconoscere le nostre responsabilità. La cronaca presenta esempi tutti i giorni e sembra che non ci sia limite al peggio che non possa essere superato, in un clima di indifferenza e deresponsabilizzazione generale.
Resta il fatto che se facessimo sempre il primo passo, senza aspettare, cercando il bene e la pace, anche a costo di percorrere la via più lunga e impegnativa, amando noi stessi, chi ci è vicino, il mondo che ci circonda… saremmo tutti più felici, riuscendo ad affrontare meglio difficoltà e problemi che incontriamo nella vita. Ovvietà? Eppure pare che non si sappia più da dove cominciare, come ripartire, anche se tutti sappiamo, in fondo, che si può ripartire ogni giorno, si può ricominciare ogni giorno.
L’amore, quello con la A maiuscola, è un motore potentissimo, anzi il motore (Dante Alighieri nella Divina Commedia, nel Paradiso, scriveva “amor che move il sole e l’altre stelle”). L’amare e il sentirsi amati genera energia propulsiva, gioia creatrice che moltiplica la vita attraversando le generazioni, risollevandoci dal baratro in cui il genere umano sembra voler precipitare. Le donne spesso sono in prima fila nella ricerca della pace e della felicità, ogni giorno, hanno per natura le capacità e l’amore trascinante per difendere la vita e consegnare alle generazioni future la speranza, la possibilità di essere felici in un pianeta ancora meraviglioso e vivibile. Sogno o utopia? No, Obiettivo concreto!
Angela Palese
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