Reef di pneumatici: il disastro del cimitero di gomma

Reef di pneumatici: il disastro del cimitero di gomma

Migliaia di pneumatici sommersi residuo di un progetto fallito

Buoni propositi – Le barriere coralline sono degli habitat straordinari dotati di una grandissima biodiversità, dei veri e propri paradisi sommersi. Il global warming, e l’inquinamento delle acque stanno dal canto loro contribuendo alla distruzione di questi paradisi sommersi negli oceani del mondo. “Gli episodi climatici estremi – infatti –  hanno un impatto significativo sullo stato generale dell’ambiente marino della Barriera. Gli ecosistemi dei banchi corallini presentano una tendenza al degrado”. In Florida, dunque, si cercò già nel lontano 1970 di dare una mano alle barriere coralline e incentivarne la proliferazione creando dei luoghi artificiali idonei. Un buon proposito finito però in tragedia e ancora sotto gli occhi di tutti, o quasi.

pneumatici

Pneumatici che passione – Il progetto per incentivare il proliferarsi di barriere coralline nacque a sette km al largo di Sunrise Boulevard, Florida, e consisteva nella creazione di una barriera fatta da pneumatici. Sì proprio pneumatici. Nel 1970 ne vennero gettati in mare circa 2 milioni per creare una barriera corallina artificiale. Sarebbero potuti essere buttati sul fondo del mare materiali migliori di grossi pneumatici? Ovvio che no; Jason Taylor deve essere stato un pazzo a creare la sua “umanità sommersa” con la pietra (e non con gli pneumatici) per aiutare la proliferazione di barriere coralline. Non è possibile nemmeno il gioco di parole “Ventimila pneumatici sotto i mari” perché il numero di pneumatici che ad oggi popola quelle acque è enormemente maggiore.  Il progetto infatti è fallito e nelle profondità di quelle acque gli pneumatici sono andati a costituire un vero e proprio cimitero di gomma che compromette e altera l’equilibrio marino.

Rimozione? No grazie – Sono passati più di quaranta lunghi anni e il progetto realizzato nel 1970 dal gruppo Boward Artificial Reef è ancora in parte lì senza aver ottenuto alcun risultato. In parte sì perché molti degli pneumatici sono andati ad inquinare altre zone marine trasportati dalle tempeste tropicali e dagli uragani andando così a danneggiare barriere coralline vicine. Altri 73 mila pneumatici furono tolti dal mare nel 2009 dall’Esercito degli Stati Uniti ma sono tuttavia numeri esigui dal momento che altri 700 mila pneumatici si trovano ancora sommersi là dove furono portati dalla Boward Artificial Reef. A partire dal 2001 molte associazioni stanno cercando una soluzione al problema e progettando metodi per riportare sulla terraferma quegli penumatici: evidentemente prenderli e portarli fuori è un’idea troppo semplice.

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