Nel nostro Paese è nata Radio Kaos ItaLis, la prima radio di sordi e per sordi, creata quasi per caso dalla già esistente emittente radiofonica romana Radio Kaos Italy.
Nel nostro Paese è nata Radio Kaos ItaLis, la prima radio di sordi e per sordi, creata quasi per caso dalla già esistente emittente radiofonica romana Radio Kaos Italy. Si tratta di un progetto unico in Italia e nel mondo, che ha voluto abbattere in maniera tangibile la barriera uditiva all’interno della comunicazione radiofonica, grazie all’ausilio di quella visiva. La radio dunque, strumento per antonomasia per gli udenti, in questo caso si è trasformata in un mezzo trasversale e fruibile anche da persone non udenti.
Radio Kaos ItaLis, la prima radio per persone non udenti – Le due novità principali introdotte da Radio Kaos ItaLis sono “Lissa la notizia” – un videogiornale satirico in Lis, la lingua italiana dei segni – e il “LISpresso”, un giornale cartaceo stampato da una redazione composta interamente da sordi. Tra gli obiettivi principali che i promotori di questa più che apprezzabile iniziativa si pongono, ci sono l’abbattimento degli ostacoli relazionali e il riconoscimento della Lingua italiana dei segni come ufficiale: visto che la comunicazione tra udenti e non udenti è possibile oltre che naturale, è ora che la Lis diventi lingua ufficiale visto che l’Italia è uno dei pochi Paesi nei quali non lo è.
Lingua italiana dei segni – Questo delicato problema è stato da poco affrontato anche sul palco dell’appena passato Concerto del Primo Maggio a Roma: Daniele Silvestri infatti, si è esibito in Piazza San Giovanni accompagnato dalla “traduzione visiva” di alcuni dei ragazzi di Radio Kaos ItaLis, per sensibilizzare presenti e pubblico anche grazie al commovente “applauso silenzioso” finale. Già decretata webradio dell’anno nel 2012 da Mei (Meeting etichette indipendenti), Radio Kaos si impegna dunque a proseguire la sua difficile ma possibile battaglia per dare spazio e aiuto a chi ne ha bisogno, e per far comprendere a tutti che le barriere comunicative non esistono se non nella mente di chi le crea.
Mara Guzzon
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