Lo sguardo delle nuove generazioni
Il concorso – Si chiama “The international children’s painting on environment” ed è un concorso rivolto ai bambini che è giunto questo anno alla ventitreesima edizione. Il concorso sviluppa ogni anno un tema legato all’ambiente e alle problematiche che anno dopo anno colpiscono la Terra. I bambini di tutto il mondo, compresi tra i 6 e i 14 anni, realizzano le loro opere dando quindi una personale interpretazione del problema preso a tema. E’ un’iniziativa molto importante perché comporta una sensibilizzazione dal basso che è fondamentale per poter cambiare la mentalità dell’uomo riguardo l’ambiente. I bambini sono le nuove generazioni e a loro sarà lasciato in eredità il mondo; sono i bambini che si prenderanno sulle spalle i problemi e le devastazioni lasciate dall’ “oggi”.
Il vincitore – Il tema del concorso di questo anno è legato agli sprechi alimentari: “Pensa, mangia, risparmia: riduci la tua impronta”. Il passaggio dell’uomo viene fatto percepire, giustamente, ai bambini come un’impronta, indelebile. Il vincitore del concorso si chiama Sami Khan ed ha 13 anni. La sua opera è straordinaria e sconvolgente. La drammaticità su cui si reggono gli squilibri fra paesi a livello mondiale è resa con una chiarezza unica e tagliente. Sami Khan ha mostrato chiaramente quanto i bambini percepiscano in modo profondo gli enormi problemi legati all’ambiente e, in questo caso, alla disuguaglianza nell’accesso alle risorse alimentari. Agli sprechi che macchiano indelebilmente le mani delle nazioni opulente. E di tutti noi.
Riduci la tua impronta – Ridurre la nostra impronta non è facile e per questo concorsi e iniziative come queste sono importanti. Perché si rivolgono ad un target come i bambini cercando di sensibilizzare, quindi, il mondo alle radici del futuro. Ogni anno vengono buttati via 1,3 miliardi di tonnellate di avanzi. In Italia finisce nei bidoni della spazzatura il 25% di quanto acquistato dalle famiglie. In un mondo dove la mortalità per mancanza di cibo è altissima sono altissimi i numeri del cibo buttato. Siamo abituati al benessere e il benessere coincide col surplus, lo dimostrano questi dati. Quel che è grave però è che oltre allo spreco oggettivo di alimenti c’è uno spreco di energie e un surplus, per l’appunto, di inquinamento. Inquiniamo e sprechiamo energia per qualcosa che poi buttiamo. “Ogni anno in Italia buttiamo nel cestino fino a 1.226 milioni di metri cubi di acqua, 24,5 milioni di tonnellate di CO2e e il 36% dell’azoto da fertilizzanti, utilizzati inutilmente con tutti gli impatti e i costi ambientali che ne conseguono“. Afferma Eva Alessi, responsabile Sostenibilità per il WWF: ““Quando il cibo viene sprecato, anche il suo “costo” ambientale viene sprecato, e l’ambiente viene quindi inquinato, sfruttato o alterato invano“.
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