Maria Aliokhina, una delle Pussy Riot condannata a due anni di prigione ad agosto 2012, ha annunciato uno sciopero della fame dopo che il tribunale di Berezniky ha respinto la sua richiesta di scarcerazione anticipata.
Maria Aliokhina, una delle Pussy Riot condannata a due anni di prigione ad agosto 2012, ha annunciato uno sciopero della fame dopo che il tribunale di Berezniky ha respinto la sua richiesta di essere presente in aula durante l’udienza per la scarcerazione anticipata. Non più tardi di martedì i legislatori russi avevano varato una legge, proposta proprio dopo il clamoroso fatto che aveva visto protagoniste le Pussy Riot, per sanzionare le offese ai sentimenti religiosi.
Pussy Riot, uno gruppo anticonvenzionale – Le Pussy Riot erano diventate famose all’inizio del 2012 dopo aver presentato una canzone anti-Putin nella piazza Rossa a gennaio. Quante siano e fossero state all’epoca del boom discografico nessuno lo sa bene: cinque, dieci, ma c’è chi dice anche che siano in 30 ad alternarsi e ad improvvisare concerti in giro per Mosca, dalla Piazza Rossa ai centri commerciali. Il loro stile era stato sin da subito anticonvenzionale, idealista e provocatorio. Ogni loro esibizione avveniva sempre con il volto coperto da calze di lana molto pesanti e vestiti dai colori sgargianti. Mariya Alekhina e Nadezhda Tolokonnikova e Yekaterina Samutsevich, le tre componenti del gruppo punk femminista arrestate, si erano esibite anche nella Cattedrale di Cristo Salvatore chiedendo alla Vergine Maria di liberare il Paese dal terzo mandato presidenziale di Vladimir Putin intonando: «Madre Maria porta via Putin».
Condannate per blasfemia – Fu per questo motivo che vennero rinchiuse nel carcere di Mosca e condannate per “vandalismo”: la Chiesa ortodossa, infatti, considerò l’esibizione e il testo come “blasfemia”. Delle tre Pussy Riot arrestate, la Samutsevich è stata rimessa in libertà con la sospensione della sentenza d’appello, mentre Maria Alyokhina e Nadezhda Tolokonnikova sono rimaste in carcere. A quest’ultima il mese scorso è stata respinta la richiesta di udienza. Da qui la decisione, in accordo con i suoi avvocati, di iniziare uno sciopero della fame.
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