La rabbia del popolo ucraino esplode nelle piazze della sua capitale
Proteste Ucraina, il popolo in rivolta – Sono settimane che seguiamo nei nei tg e sui giornali, la rabbia del popolo ucraino che si riunisce nelle piazze della sua capitale per protestare contro il governo e la sua decisione di interrompere il processo d’avvicinamento del paese all’Unione Europea. Ieri sera a Kiev è successo qualcosa di più, qualcosa che esemplifica le due opposte tendenze che caratterizzano la situazione ucraina degli ultimi anni. Si parla di una moltitudine di persone presenti alla manifestazione, tra i quali i militanti del partito ultranazionalista Svodoba.
Abbattimento dei simboli del potere – Gli ultranazionalisti hanno legato delle corde alla statua di Lenin e l’imponente ressa di persone presenti l’ha gettata a terra senza troppa fatica, un simbolo cosi focale nella storia ucraina, ora è gettato a terra e violentemente decapitato con un martello. Mentre i militanti inveivano sulla statua urlavano galvanizzati “Yanukovich sei il prossimo“.
Facciamo qualche passo indietro – Le proteste sono iniziate il 21 novembre contro la decisione del governo di bloccare l’accordo che avrebbe portato il paese ad avviare una politica economica liberoscambista con l’Ue. Una clausola presente all’interno dell’accordo ha aizzato ancor più i fuochi e inevitabilmente ha chiamato in causa molte dinamiche di politica interna. L’Europa ha richiesto la liberazione di Yulia Tymoshenko, la politica incarcerata nel 2011 con l’accusa di abuso di potere. L’accordo si sarebbe dovuto siglare nei giorni del 28 e 29 novembre a Vilnius, Lituania, ma a quanto pare le pressioni della madre Russia hanno fatto cambiare idea a chi di dovere. Questo è uno dei temi più caldi per l’Ucraina moderna, che si ritrova a definire culturalmente la sua identità, a diramare le due distinte tendenze che caratterizzano la sua politica, la tendenza filoeuropeista e la conservazione della subordinazione alla Russia. Nelle scorse giornate i cortei hanno tentato di forzare le entrate del Palazzo del Governo, ma sono stati cruentemente respinti dalle teste di cuoio, i Berkut.
Il popolo ucraino continua la protesta – Gli scontri a Piazza Indipendenza sono continuati, le cariche della polizia si sono fatte sempre più tenaci e gli scontri hanno prodotto molti gravi feriti, tra i quali parecchi giornalisti. La giornata di ieri ha segnato un picco in questa protesta popolare che non si arresterà finchè non avrà ottenuto ciò che gli spetta, una politica che rappresenti democraticamente la volontà del popolo.
L’Ucraina si trova a dover risolvere il nodo che ha spesso procrastinato, le due anime contraddittorie in seno al suo popolo che divergono tra un desiderio di occidentalizzazione e la conservazione del rapporto privilegiato con la Russia.
COMMENTI