Il 26 Ottobre 2013 le donne arabe, che vogliono rivendicare un loro legittimo diritto, si metteranno alla guida con la speranza che la loro protesta le conduca sulla strada dell’emancipazione femminile.
Il governo saudita continua a vietare la patente di guida alle cittadine maggiorenni senza dar loro alcuna giustificazione politica e religiosa. Il 26 Ottobre 2013 le donne arabe, che vogliono rivendicare un loro legittimo diritto, si metteranno alla guida con la speranza che la loro protesta le conduca sulla strada dell’emancipazione femminile.
La campagna – “26 ottobre, donne alla guida” è la petizione online che, dal 21 settembre scorso, è stata firmata da oltre 12 mila donne saudite. Il divieto di guidare non è contenuto né nella Costituzione dell’Arabia Saudita, fondata sul Sacro Libro di Dio (il Corano) e la Sunnah del suo Profeta, né nella Sharia, ovvero la Legge islamica che include i detti e le azioni del profeta Muhammad. Una reale motivazione del divieto non esiste ed è per questa ragione che le donne arabe stanno sostenendo e divulgando la propria campagna coinvolgendo tutti coloro che credono nell’emancipazione femminile. Per sostenere le tenaci donne saudite è possibile stampare il logo della campagna e diffonderlo il più efficacemente possibile oppure inviare sul sito ufficiale opinioni, foto e video che dimostrino che guidare non deve essere un sogno irraggiungibile ma un diritto naturale. Affermare che “Se una donna guida un’auto, non per pura necessità, ci possono essere impatti negativi fisiologici e funzionali”, riferendosi anche a studi medici che avrebbero dimostrato che guidare provoca gravi danni alle ovaie, è un’ulteriore conferma di quanto il mondo arabo non sia ancora disposto ad accettare e sostenere l’indipendenza professionale ed intellettuale delle donne. La dichiarazione rilasciata dallo sceicco saudita Saleh Saad el-Leheidan, consulente dell’Associazione di psicologia del Golfo, non può che suscitare indignazione e perplessità.
Confronto con il governo saudita – La manifestazione organizzata per il 26 Ottobre prossimo auspica di ottenere dei risultati concreti che portino il governo del re Abdullah a sostenere la causa e a concedere ufficialmente la patente di guida alle cittadine arabe. Negli ultimi due anni, alcune riforme politiche del governo saudita hanno ridato un certo valore alle donne. Quest’ultime infatti, possono attualmente ricoprire cariche istituzionali considerate fino ad allora solo maschili e, a conferma di ciò, è stato anche nominato un vice primo ministro donna. Il coinvolgimento politico della popolazione femminile è stato ulteriormente dimostrato con la sua riconosciuta attiva partecipazione alle elezioni politiche del 2015. Dunque se la campagna “26 Ottobre, donne alla guida” avrà un buon esito, confermerà che l’Arabia Saudita è pronta per guidare le donne arabe lungo la strada dell’emancipazione.
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[…] donne alla guida” (per un ulteriore approfondimento sulla manifestazione annullata clicca qui). Collegandosi sulla pagina web di 26octdriving, si potrà leggere il messaggio che incita a non […]