Crescono in modo dilagante gli episodi di spaccio e prostituzione tra le minorenni
La cronaca di questi mesi sulle minorenni pone un accento sempre più sconcertante sull’ambiente sociale in cui crescono e sul modo in cui affrontano moralmente le circostanze di vita quotidiana.
Prostituzione come modo per ottenere soldi e favori – Maggiori attenzioni dai compagni, soldi, capi firmati. Sembrano esser diventate queste le condizioni base che spingono le ragazze, anche minorenni, a vendere il proprio corpo o, in alcuni casi, a spacciare droga. E il desiderio di esser apprezzata dai compagni è stata la molla scattata in una studentessa di Como, di soli 14 anni di età, che l’ha portata a svendersi per poco più di due euro.
A 14 anni si vende per due euro – I suoi compagni di classe la reputavano poco interessante e la schernivano di continuo, così lei offriva rapporti sessuali nei bagni della scuola. Ma non basta. In seguito a questi scioccanti episodi alcuni ragazzi hanno creato una pagina Facebook, nella quale la schernivano, rendendola riconoscibile.
Le autorità scolastiche hanno tenuto a specificare che i rapporti proposti non sono mai stati consumati con nessuno dei compagni. La 14enne, in uno stato di profonda fragilità emotiva, ha provato a sostenere di essere stata spinta a tanto dai propri genitori.
Prostituzione, un fenomeno per imitazione – La giovane di Como voleva solo “fare colpo”, emulando le due baby squillo dei Parioli ma l’istituto di Como ha deciso di prender dei provvedimenti sospendendo la studentessa per una settimana, cercando così di arginare il fenomeno e scoraggiare altre sue coetanee. Intanto, la pagina Facebook incriminata è stata chiusa dalla polizia postale.
Sembra esser stato il caso delle due baby squillo, quindi, ad aver innescato in ragazze già fragili emotivamente, il meccanismo dell’emulazione. Certo è che l’episodio in questione è stato un vero scandalo in merito al prostituzione nel quartiere romano dei Parioli. La più piccola delle due ha di recente affermato: “Può sembrare strano, ma il fatto che io mi prostituivo insieme alla mia amica, secondo me non è grave”.
Nella ricostruzione dei fatti della giovane ci sono i problemi economici della madre, quelli di salute del fratello, l’assenza del padre, e poi gli incontri con i clienti, procurati autonomamente e tramite intermediario.
Riguardo al motivo che l’ha personalmente spinta su questa strada, è appunto comprare cose griffate e tutto ciò che piace. Senza falsi moralismi o dita puntate arbitrariamente sulle condizioni familiari in cui crescono alcune giovani ragazze e future donne è sconcertante come la crisi emotiva tocchi situazioni così estreme, anche solamente per arrivare a soddisfare semplici desideri adolescenziali.
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