E' stata definita come una "rivoluzione culturale": a Modena tutti i mestieri delle donne verranno declinati al femminile, anche negli atti ufficiali.
Declinazione al femminile per i mestieri – Professioni al femminile, il comune di Modena dice si. Sotto la giunta del sindaco Gian Carlo Muzzarelli il mestiere delle donne dovrà essere declinato al femminile (qui il pensiero della Boldrini sull’argomento). Non si tratta di una decisione che riguarda esclusivamente il parlato ufficiale o le semplici conversazioni quotidiane, ma ciò avrà a che fare con gli atti comunali ufficiali. Modena è tra le prime in Italia ad adottare questo provvedimento. Questa “evoluzione linguistica”, come è stata definita, è una modifica presente nell’atto di indirizzo per “l’uso del genere nel linguaggio amministrativo”, che è stato approvato in questi giorni al consiglio comunale di Modena con i voti a favore di: M5s, Sel, Pd, CambiaModena, Per me Modena (FI e gruppo Ncd astenuti).
“Rivoluzione culturale” – L’approvazione dell’atto ha previsto anche l’abolizione del “plurale discorsivo” che prevede l’utilizzo del maschile plurale per un insieme composto da maschi e femmine in numero indistinto. “È una decisione con la quale diamo il via a una vera e propria rivoluzione culturale e un impegno politico importante per le politiche di genere e le pari opportunità che coinvolge tutti gli assessorati. E’ uno strumento di azione politica per la realizzazione di una parità di fatto tra uomini e donne perché il linguaggio riflette la società che lo utilizza e la sua cultura, influenza il modo di pensare, di giudicare e di classificare la realtà. Se diciamo abitualmente maestra e dottoressa, perché non possiamo dire ingegnera o prefetta? Le parole che usiamo sono importanti per affermare la presenza normale delle donne nel mondo del lavoro e per renderle visibili e l’istituzione ha il compito di fare da traino, modificando per prima il suo linguaggio” ha dichiarato Ingrid Caporioni, assessora alle pari opportunità del comune di Modena.
I corsi di formazione – “Il documento impegna l’amministrazione a intraprendere un percorso di revisione del linguaggio, che metta in evidenza entrambi i generi, in tutta la modulistica del Comune, e la realizzazione di un corso di formazione per i funzionari sull’uso del linguaggio di genere” ha continuato la Caporioni. I corsi di formazione di cui ha parlato l’assessora, a spese dei cittadini modenesi verranno organizzati per il personale del comune e si svolgeranno entro l’inizio della prossima estate.
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