Perugia: omosessuale offeso e picchiato dal professore

Il professore bullo – Insultato e picchiato perchè omosessuale, non dai compagni (fatto che sarebbe stato già molto grave), bensì dal suo stesso insegnante, vale a dire dalla figura professionale formata e pagata per insegnare ai più giovani valori fondamentali come il rispetto e la tolleranza, oltre a nozioni di storia, geografia ecc. I fatti si sono svolti in un istituto della provincia di  Perugia la scorsa settimana. Secondo il racconto della vittima 14enne, confermato anche da altri tre suoi compagni di scuola, durante una lezione il professore in questione, passeggiando per l’aula, avrebbe iniziato a punzecchiare e poi a offendere il ragazzo omosessuale.

“Omosessualità? Una brutta malattia” – “Essere gay è una brutta malattia” avrebbe detto il professore mentre guardava fisso il ragazzo, con il chiaro obiettivo di provocarlo dunque. Il giovane, non avrebbe tuttavia risposto alle provocazioni dell’insegnante, spingendo questo ad essere più diretto, ripetendo di nuovo la frase, aggiungendoci nome e cognome del ragazzo. Al che lo studente avrebbe chiesto al professore se ce l’avesse con lui, “Certo che dico a te, è brutto essere gay. Tu ne sai qualcosa” avrebbe risposto l’insegnante. “Sicuramente da quando conosco lei”, questa la replica del ragazzo che avrebbe scatenato l’ira del professore, spingendolo ad aggredire il giovane con calci e pugni. Un episodio davvero vergognoso, che ha scosso la provincia di Perugia.

Le ferite – Il ragazzo ha deciso di raccontare la brutta vicenda ai genitori, che l’hanno subito portato in ospedale, dove gli è stato riscontrato un grande ematoma sulla coscia, guaribile in cinque giorni circa. I genitori hanno denunciato il fatto alla polizia, mentre il preside dell’istituto di Perugia, ha chiesto di poter indagare prima di prendere provvedimenti. Per il momento lo studente è stato cambiato di sezione in modo che possa evitare di incontrare il professore bullo. Depositata la querela i genitori della vittima si sono rivolti ad un legale, riservandosi ogni azione a tutela del figlio.