Pensioni: quali news per le donne?
La questione riguardante il pensionamento è sempre stata controversa, diverse sono state le riforme in merito, dall’età pensionabile ai contributi. Le ultime novità in merito alle pensioni riguardano nello specifico il pensionamento femminile. Cerchiamo di capire bene che cosa prevedono tali novità. Che cosa comporta l’opzione del contributivo di cui si parla tanto?
L’opzione del contributivo per le donne: si basa sull’ articolo 1,comma 9,della legge 243 del 2004, ed è in vigore in via sperimentale esclusivamente per le donne. Dal 2008 fino alla fine del 2015 è concesso alle donne di andare in pensione con la regolamentazione più favorevole che era in vigore fino al 31 dicembre 2007. Tale regolamentazione prevedeva che le donne potessero andare in pensione al compimento di almeno 57 anni di età,58 anni per le lavoratrici autonome, e 35 anni di contributi versati, purché il calcolo della cifra della pensione avvenisse con il metodo contributivo e non con il metodo retributivo.
Tale calcolo contributivo ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi,ovviamente. Il vantaggio è evidente e consiste nel fatto di poter andare in pensione in anticipo con 35 anni di contributi versati godendo delle condizioni più favorevoli della legislazione vigente fino alla fine del 2007. Lo svantaggio è sicuramente di natura economica, infatti l’importo sarà più basso. A determinare l’abbassamento dell’importo è l’utilizzo del metodo del calcolo contributivo invece del metodo del calcolo retributivo. La donna che intenda andare in pensione utilizzando il metodo del calcolo contributivo deve specificarlo nel momento in cui presenta la domanda di pensionamento. Tale possibilità può essere sfruttata fino alla fine del 2015. Con il passare degli anni sempre più donne hanno scelto di andare in pensione con il metodo del calcolo contributivo e così si è passati dalle 56 pensioni liquidate nel 2009, alle 518 del 2010, alle 1.377 del 2011,alle 5.646 del 2012.
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