Parto naturale e parto cesareo a confronto

Parto naturale e parto cesareo a confronto

I cesarei in Italia sono davvero tanti. Ma in quali casi è davvero necessario? Ecco alcuni chiarimenti.

Parto naturale.  Il parto è un processo indotto dagli ormoni. Durante l’ultimo trimestre, la cervice dell’utero si ammorbidisce ed il feto scende. Si manifestano piccole contrazioni dell’utero, che aumentano all’avvicinarsi del parto. L’ipofisi rilascia un ormone, l’ossitocina, che stimola la contrazioni uterine. Durante il travaglio, il collo dell’utero si dilata per permettere il passaggio del feto e le contrazioni ne determinano l’espulsione. Di solito la testa del feto esce per prima; se le altre parti del corpo del feto occupano per prime il canale, il parto è a rischio. Subito dopo la fuoriuscita del feto, una seconda ondata di contrazioni, determina l’espulsione della placenta.

parto naturale e cesareo

Parto cesareo e ripresa operatoria.  Il parto cesareo consiste nella nascita del feto attraverso un’incisione trasversale  della parete addominale, effettuata 1-2 cm sopra il pube e un’incisione  dell’utero. L’ intervento dura circa 30-40 minuti e viene eseguito soprattutto in anestesia epidurale o spinale, in quanto è la più sicura sia per il bambino che per la mamma. L’anestesia  generale si effettua solo in caso di emergenza, così come il taglio longitudinale. I punti vengono rimossi dopo qualche giorno. Il tempo di recupero oggi è ormai simile a quello del parto naturale, ovvero 24 ore dopo, la mamma può sollevarsi dal letto, aiutata dal personale sanitario e, con il sostegno di qualcuno, può prendersi cura del bambino. La mamma può essere dimessa nell’arco di uno- due giorni, salvo complicazioni. La cicatrice post operatoria non richiede particolari cure e i punti di sutura vengono riassorbiti dalla pelle.

Perché è meglio ricorrere al parto naturale e quando è indicato il cesareo. Il parto naturale è il modo migliore per partorire, perché se il primo è naturale, gli altri hanno un rischio minore di complicanze, permette alla madre di prendersi subito cura del suo bambino, sia a livello pratico che psicologico. Il parto cesareo è comunque un intervento chirurgico. Inoltre, molti ospedali, fanno assistere il futuro padre al parto naturale, mentre sono pochi quelli che concedono di rimanere in sala operatoria durante il parto cesareo. Il cesareo è indicato quando la mamma soffre di qualche patologia che rende rischioso il parto naturale. È consigliabile se vi è un ritardo nella crescita intrauterina del feto o se è podalico e se esiste una sproporzione tra le dimensioni del bambino e del bacino della madre, o ancora, in caso di placenta previa. È necessario in caso di sofferenza fetale acuta. Ad ogni modo è il medico a giudicare l’opportunità di ricorrere al cesareo, dando spiegazioni alla mamma e se invece è lei stessa a decidere di ricorrere a questo metodo, il medico dovrà discutere sulla sua richiesta.

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    […] La pagina Facebook “Disciples of the New Dawn” rifiuta le madri che sono ricorse al parto cesareo definendole “pigre”. Il gruppo religioso anti cesareo ha costruito una campagna con […]