"Più donne eleggibili nelle liste"
L’appello – “Più donne eleggibili nelle liste” è questo l’appello firmato delle novanta deputate, senza distinzione di partito. La richiesta delle rappresentanti della Camera arriverà nelle mani dei segretari di partito: Stefania Giannini(Scelta Civica), Matteo Renzi(Pd), Silvio Berlusconi(PdL), Angelino Alfano(Ncd) e Mario Mauro(Popolari per l’Italia). La decisione va presa entro domenica per ottenere la parità di genere nell’Italicum. “Siamo convinte che non sia possibile varare una nuova legge senza prevedere regole cogenti per promuovere la presenza femminile nelle istituzioni e per dare piena attuazione all’articolo 3 e all’articolo 51 della Costituzione” dichiarano le deputate.
Si lavora anche su Twitter – E’ stata parallelamente lanciata una campagna su twitter con l’account @paritadigenere allo scopo di raccogliere adesioni. L’obiettivo finale è la modifica del progetto della legge elettorale, con l’aggiunta dell’obbligo dell’alternanza di genere nella parte che prevede il 50% di presenza femminile nelle liste. Sempre via Twitter si sono espressi, in negativo, gli esponenti di Forza Italia. Renato Brunetta ha scritto: ”Non è il metodo giusto verrebbero privilegiate solo quelle più ubbidienti”.
“Le donne di Fi, quelle che hanno fatto la storia del nostro partito, sono schierate inequivocabilmente per un Parlamento piu’ equilibrato sulla rappresentanza di genere, pur con diversi approcci e il presidente Berlusconi lo sa bene. Ha scelto lui queste dirigenti e le ha valorizzate, sa come la pensano.” queste le parole di Stefania Prestigiacomo a ‘La Repubblica’.
La lettera – “In queste ore si sta discutendo alla Camera la nuova legge elettorale, un traguardo importante ed atteso da parte dei cittadini e delle cittadine italiane. Siamo consapevoli dell’importanza e della necessità di approvare nuove regole che presiedano al buon funzionamento della nostra vita democratica e che definiscano la rappresentanza e l’efficienza del nostro sistema politico”, è uno stralcio della lettera aperta delle novanta deputate che vogliono tutt’altro che ostacolare l’approvazione dell’Italicum, ma tutelare e garantire la presenza femminile in politica.
Cosa cambierebbe – L’Italicum prevede il 50% di donne in lista, senza il principio di alternanza di genere. Facendo un esempio: in una lista ipotetica su tre candidati i primi due sono uomini e la terza è donna. Se dallo scrutinio emerge che solo i primi due in lista passano, la terza è fuori. La parlamentari auspicano che la norma venga modificata. A sostegno la Boldrini: “Faccio appello a tutte le forze politiche, a deputati e deputate, perchè prevalga il senso di responsabilità e le richieste avanzate in questo senso vengano prese in considerazione. Il rispetto della parità di genere è una causa che riguarda tutti e che si deve tradurre in azioni concrete.”
COMMENTI
[…] Le parole di Cameron – La regina Elisabetta e l’arcivescovo di Canterbury lo scorso novembre hanno varato delle nuove regole in ambito religioso. Il tema della consacrazione delle donne vescovo ha sempre fatto discutere in Inghilterra. I tradizionalisti della confessione anglicana hanno espresso il loro disappunto e la loro contrarietà sin dall’inizio. Dopo la cerimonia, il primo ministro David Cameron ha commentato via twitter: “Congratulazioni alla reverenda Libby Lane per essere diventata la prima donna vescovo della Chiesa. Una nomina storica e un giorno importante per la parità”. […]